Il Qizha

03 Luglio 2018

Sveglia con molta calma. Andrea oggi parte. 
Mi vesto. 
10.00 del mattino. Beit Alsham è vuoto. 
Amjad latitante. 
Chissà quando e se lo vedró oggi. 

Usciamo e passeggiamo fino alla piazza di Nablus. Sosta colazione con dolcini tipici, una decina 10NIS. 
Di fianco un venditore di caffè che mi offre una tazzina. 



Buon risveglio guardando la gente indaffarata a fare commissioni. Sul marciapiede c'è un centro commerciale e quindi il passeggio è pieno di donne e ragazze che vanno su e giu. 
Un ragazzo con due teiere si avvicina per venderci caffè, io dico no e mostro le mie due tazzine e proseguo nella mia colazione, Andrea inizia a cacciarlo in un un modo troppo fermo, il ragazzo si risente e lo sfida con lo sguardo, io gli chiedo perchè mai ha reagito così, di tutta risposta mi dice che è cosi che si fa altrimenti il giovane insiste... non sono affatto d'accordo. Secondo me spesso il romano vuole mostrare qualcosa, che lui Sto arrivando! come si vive, come si fa, come funziona. Crede di essere il tutor. 
Sinceramente che vada via non mi dispiace. Spesso in due giorni l'ho visto agire in modo esagerato e sentenziare su cose a cui non ragiona o non pone la giusta attenzione. 
Infatti al tavolino inizio a spiegargli che tutto dipende da che parte ti poni a guardare le situazioni. 
Ma mai porsi al di sopra. 

Ci salutiamo e scendo nel parcheggio taxi sotto strada, dove mi rivolgo al "capo", un vecchio scuro di carnagione, magro magro con kefiah in testa e sandali. Gli dico "New Askar Camp please" e mi infila in un taxi con già tre persone sedute dietro. 
2,5 NIS e mi lascia davanti alla chiave che da accesso al mukhayyav. 


Piccola camminata sotto le bandiere e sono al cancello. Entro. Ore 11.15. 

Al primo piano ci sono tutti i ragazzi e sta per finire un meeting di benvenuto di internazionali (lo capisco dai vestiti e dai volti), mi fermo a parlare con Doaa Mohamcmad, una volontaria di Ramallah. Mentre sto in giro, tra le ragazzine che mi guardano e ridendo mi chiedono come mi chiamo e da dove vengo, mi portano un Labaneh, panino con formaggio e un erbetta, veramente ottimo e lo annaffiamo con coca-cola. 
Finito il pranzo-merenda osservo i ragazzi impegnati a pulire gli spazi, bagni compresi. 
Sono le 13. 
Oggi il wifi non va. 

Credo che fra qualche giorno mi sposto... ho un contatto a Betlemme dove posso dormire nel campo, e fare un giro anche nei luoghi della cristianità. C'è sempre l'idea Giordania accedendo da Allenby Bridge.

Questa approssimazione nel campo non mi fa sentire completo, anzi mi sento come se perdessi tempo. 

Passo il mio tempo circondato da bambini.
Sono le 15... oggi internet nulla... vita nei territori. 
Se Israele decide che oggi non comunichi... oggi non comunichi. 
Punto. 
Andrea il foto-reporter è andato via... meno male. Iniziavo a non sopportare le sue "idee", a volte si rende antipatico ma per onor di cronaca molto utile. 
Era arrabbiato con i palestinesi perhè nn boicottano Israele, e come fai? 
Vabbe... 
Capire le culture non è da tutti. 
Capire non significa necessariamente accettare. 

Intanto non sono molto soddisfatto e quindi gireró... Giordania compresa. 
Potrei fare ciò che voglio, ma cosa rispondono, per DNA, i bambini???? 
"Là"... ovvero NO!
Nasci e cresci con l'invasore che impone e sai andare solo e contro mai a favore. 
È dura... ma ci provo ... qualcosa si fa... le domande insistenti: 
Sei muslim o messikhi
Nome 
Anni 
Da dove vieni 
Fuck israeli
Ti piace israeli 
Sei israeliano 
E cosi di continuo... da toglierti la testa. 


Il centro pian piano si svuota, i ragazzi fanno rientro alle loro case... rimaniamo io, Amjad con moglie e figlie e una segretaria del centro con prole. 
Il grande capo mi avvisa che in 15 minuti si andrà via... ma non vedo il pullmino. 
Boh! 
Arriva il taxi e suona... ecco perchè!!! 

Ci carica un taxi in 5... direzione Rafeedya... io e la famiglia di Amjad. 

Mentre la radio manda un lamento arabo per tutto il tempo, forse una canzone giacchè l'autista canticchia, noto una bella chiesa cristiana, che non capisco se sia cattolica o ortodossa. 
Mi gusto il caos del traffico di Nablus. Non so se guidano peggio qui o a Livorno. 
Arriviamo a destinazione e mentre io mi preparo il caffè alla turca, Amjad prepara il suo narghilè... mi accoglie il sorriso a denti cariati di un amico dell'hotel... "my frieds my friends" e si porta la mano al petto in segno di benevolenza... un po' come noi che ci diamo due baci sulle guance per salutarci. 

Stesi sui divanetti della "hall" aspettiamo arrivi la fine del giorno. 
E sono solo le 16.30!!! 

Metto su carta le mie idee viaggio... Amjad mi domanda cosa ho intenzione di fare al centro... rimaniamo che programmeremo domattina. 
Con calma! 

Sistemo due cose, Riposino e... bussano alla porta. "One moment please"... apro e mi trovo un ragazzetto che chiede di Andrea il fotografo, probabile è il tipo che aspettava stamattina per riprendersi alcuni suoi oggetti personali e per andare nella pasticceria più buona di Nablus... "Andrea non c'è, è a Ramallah, ok?"
"Yes ok"...
Talmente ok che torna a bussare alla mia porta, costringendomi ad alzarmi nuovamente mentre sto facendo altro. 
Lo guardo e lui, con sigaretta in mano questa volta e fumandomi in viso, chiede ancora "Andrea?"... scatta la banomaggine e in perfetto potentino rispondo che Andrea non c'è, che è partito per Ramallah e che non posso aiutarlo... e non ho il suo numero! 
Il dialetto aiuta sempre... il ragazzetto ha capito. 

Rimetto le scarpe... la fame... questa mia amica e compagna di vita. 

Esco dalla stanza per la cena e i miei compagni di Gaza mi fermano, stanno preparando la cena anche per me e per il prof Americano... pasta!!! 
Inorridisco ma non rinuncio all'atmosfera Erasmus Arabic. 
Padellona grande e piena e una posata a testa, si mangia tutti dallo stesso piattone. 
Convivialità e ilarità da vendere... la pasta è molto piccante e io e Amjad lo facciamo notare con lacrime e smorfie... non male... ma li mortacci!!! 


Cena finita, rientra anche il ragazzo inglese che alloggia da noi. 
Un italiano, un inglese e un americano (che detta così già sembra una barzelletta) trovano l'unico modo che i maschi conoscono per fare unione, al di là delle culture e della lingua, il football!!! England-Colombia...  


Esco a prendere un paio di felafel e rientro con 23 famose polpettine pagate solo 8 NIS, coca-cola compresa.
Partita di calcio in inglese e felafel!!! 
Cagherò ceci e farina fino alla fine dell'estate. 




Commenti

Post popolari in questo blog

Portare dentro quei sorrisi, le parole, gli sguardi, i visi ... Arrivederci Cuba!

Sincretismo e trasporti

Ciao Povery