Jerash vecchio crocevia commerciale

12 Luglio 2018

Buon risveglio, anche se alle 7.00 ora italiana non mi sento stanco. 

La camera da sei in cui alloggio, con tedeschi e giapponesi, è già vuota. 
Prendo un tea caldo e inizio la fase organizzativa del viaggio nel Regno Giordano. 
Ibrahim in un ottimo inglese, molto comprensibile, mi da tutte le informazioni di cui ho bisogno. 

Oggi Jerash a nord, in una strada vicino all'ostello partono i service per la stazione del nord, Tabarbour, il mio consigliere mi informa che devo pagare solo 0,35 JD.
Una volta per strada inizia il via vai di gente che mi offre questo o quello, chi un ostello, chi un taxi, chi un driver privato per il tour di tutto quello che voglio... "no" è la mia risposta continuativa senza nemmeno guardare in faccia i miei interlocutori. 

Arrivato ai service sembra impossibile per i giordani capire "Bus" e "north" ... un vespaio di uomini mi circonda, parlano tutti insieme in arabo e fanno solo confusione... cammino e mi seguono come le api fanno con la regina. Alzo la voce e inizio a dire un "NO" che allontana i più... "parlate in troppi" continuo. Iniziamo a capirci, non voglio nessun autista per Jerash, voglio solo andare a prendere il bus per 1 miserabile dinaro! 
Ok? 

Mi indicano il service, da 0,35 JD si passa velocemente a 0,50 JD... va bene dico (sti cazzi per 50 centesimi di €). 
Mi avvicina un omaccione, sembra quello che se la comanda, il bulletto dei service; mi guarda e dice "tu 0,50 JD e lei 0,50 JD" indicando il mio zaino!!! 
Che? 
Ma non hai capito nulla amico mio.

Lo liquido con superficialità e mi rivolgo all'autista... l'omaccione gli urla in arabo, palesemente he devo pagare per lo zaino... insisto che io pago 0,35... loro insistono infoiati dal bullo di quartiere. 
Finisce che mi incazzo e li mando tutti a fanculo... si fa il vuoto attorno a me. 
Il bullo guarda da lontano, lo fisso. Non ha capito nulla J.R. dei poveri (Ndr quello della nota soap opera). 

Mi allontano blaterando qualcosa in italiano... bello! Più Nessun rompiballe. 
Chiedo per sta benedetta stazione e un netturbino mi dice che a piedi e molto lontana, solo service, e mi porta da un gioielliere che si appresta già al pranzo e che parla inglese, ma soprattutto spagnolo. 

Se la ride quando gli racconto l'accaduto e mi dice di dire al taxi numero 6 il nome in arabo del posto in cui devo andare e dargli 0,45 JD. 
Ora, io al momento dico più volte questo nome a me stesso per ripeterlo all'autista, ma adesso è scomparso dalla mia memoria a breve e lungo termine. 

Ritorno dagli avvoltoi e parlo con un tizio grosso, ripeto la località in arabo, e mo indica l'auto e soprattutto che devo dare solo 0,45 JD, bravo! Iniziamo a ragionare. 
Prende le mie monete e mi fa capire, dai queste due (un quarto di dinaro, 0,25 e fatti ridare questo 0,05 una moneta con su solo una specie di zero). Ok, grazie. 

Ancora incazzato e col viso serio se non proprio rabbuiato vado alla macchina e noto con piacere che non solo nessuno più si avvicina ma per di più faccio come dico io. 

Lunga e trafficata la strada che porta a questa stazione. 

Sale un tipo in camicia rossa, mi ricorda tanto la polemica di questo giorni in Italia. 

Arrivo a destinazione e pago come detto... attendo... nulla. 
In perfetto potentino dico "giovane (l'autista avrà 70 anni!) mi devi dare questa (mostrando una moneta da 0,05)" ... e lui provvede subito. 
Ecchiccazz'... 
non è una questione di soldi, figuriamoci stiamo parlando di centesimi, quanto il pensare di poter prendere per il culo una persona solo perchè ha uno zaino ed è europeo. 
Avita fa poc poc, che qui non ci so soldi nemmeno per versare una lacrima. 

La camicia rossa mi aspetta e accompagna al bus per Jerash, senza che io gli chiedessi nulla. Ecco che subito trovo una persona che mi riconcilia col mondo. 
"Benvenuto in Giordania, benvenuto nel mio Paese" mi dice e chiedendomi da dove vengo esclama un forte "bellissima l'Italia! siete nostri amici". E men mal', ai nemici che fate?

Comunque lo ringrazio per la gentilezza e mi tuffo in un pulmino che costerà solo 1 JD per un'ora circa di viaggio. 
C'è però un prezzo ulteriore da pagare per questa economicità, il bus parte solo quando sarà carico... speriamo bene. 

Alle 13 si parte! 

Il sito archeologico ha un colpo d'occhio notevole. 
È chiamata la Pompei d'Oriente, fra colonne e resti di bagni termali, templi, fontane, ha più volte cercato di diventare patrimonio dell'Unesco, ma non ci è ancora riuscita nonostante sia un sito di straordinaria bellezza e importanza delle testimonianze che custodisce. 
Le sue origini risalgono ai tempi dei Tolomei in Egitto, ma il suo massimo splendore lo ha vissuto sotto il dominio dei Roma; il suo nome significa "Antiochia sul fiume d'oro", il Wadi Jerash fa parte del bacino idrico del fiume Giordano e Gerasa era la più ricca tra le Decapoli. 
A parte il corso d'acqua, le condizioni climatice, la fertile agricoltura e la forte disponibilità di minerali, molto faceva la sua posizione geografica, a poca distanza da Damasco, Gerusalemme e Amman; questo la rendeva il più importante e ricco crocevia di rotte commerciali. 


Questo sito è "chiuso" da due porte (impostazione a centuriazione romana), a nord quella di Damasco e a sud quella di Philadelphia; proprio questo nome mi colpisce, era cosi chiamata Amman per volere di Tolomeo II. 
Troviamo l'arco di trionfo in onore dell'Imperatore Adriano. Tra le varie cose, tempio di Zeus, anfiteatro, piazza ovale, strada colonnata, ninfeo, due teatri, etc ci sono oltre 20 chiese individuata ma ancora non portate alla luce. 

Individuo un bar in alto, in una buona posizione rispetto al sito archeologico. Non capisco dove sia l'accesso e chiedo a un commerciante, il quale ordina al giovane figlio di lasciare le faccende del negozio per accompagnarmi. 

Una volta su la vista è incantevole dalle grandi vetrate a muro del locale, mi gusto un tea alla menta dall'alto immerso nella storia. 


Con cotanta arte e bellezza, i ragazzi del luogo sono tutti intenti, a piccoli gruppetti, a sfidarsi alle varie play station piazzate nel grazioso locale, oppure a fumare shisha. 

Io e il mio zaino ci facciamo notare e scaturiamo ilarità. 

Avran pensato "vedi sto pazzo che gira con sto sole a vede due sassi"... beata ignoranza! 

Esco ma ho fame, ovvio ho solo due tea nello stomaco e sono ormai le 14.30. 
Noto per strada due fratelli soci intenti a sistemare dei piccoli panzerottini di varie forme con vari nomi e svariati contenuti. Ne prendo qualcuno e una bottiglietta di acqua, 2 JD e pranzo fatto. 

Mi reco all'ingresso e noto che anche all'ufficio turistico, dove tra l'altro non c'è nessuno, hanno difficoltá a capire semplici parole in inglese. Boh! 
Chiedo se hanno un armadietto per lasciare lo zaino e prima che capiscano mi stufo e vado nel bar all'interno del sito a chiedere che mi tengano la mia casa viaggiante. 

Jordan Pass mostrata ed entro. È un sito favoloso! 
Mi perdo per un'ora e mezzo nella Pompei Mediorientale, cammino ... scruto ... salgo ... scendo ... mi siedo ... osservo ... ascolto. 
Ogni tanto il mio volare indietro nel tempo è rovinato dall'ambulante/venditore/zecca di turno. 
Cerco posti dove c'è meno gente... qualche foto... e la fantasia di Roma che prende il sopravvento. 












Al castello di Ajluon non arrivo, molto meglio i castelli federiciani della mia Basilicata. 
All'uscita del sito archeologico c'è un mercatino pieno di bazaar, devo prendere una cosina da 1 JD... non l'avessi mai fatto, per andar via devo ricorrere alle sana e vecchia maleducazione. 
Torno in strada e non sono io a cercare il bus per Amman, è lui a trovarmi. 
Aspetti positivi della Giordania. 

C'è il tempo, prima che si riempia, di entrare in un market per acqua e qualcosa da mettere sotto i denti. A parte cioccolate, biscotti e wafeer, non trovo nulla... vada per dei biscottini. 


Il venditore/conducente di questo primo bus è sorridente e divertente, alla guida un po' pazzoide, ha un cruscotto stile indiani sioux. 



1 ora, questo il tempo per raggiungere la capitale giordana, una città grande e impressionantemente caotica, auto e bus che strombazzano all'impazzata, mi sta salendo un mal di testa!!! 
Alla stazione ci arrivo solo io nel piccolo "postale" e l'autista mi indica il bus per Madaba; si preferisco svegliarmi domattina già nella cittadina sotto il monte Nebo, dove Mosè incontrò Dio, senza dover fare trattative con i service e comunque fare tutto con più calma essendo già sul posto. 

Ho 5 minuti prima che parta, mi fiondo a prendere uno shawarma con felafel buonissimo a soli 2 JD. 

Si parte, bus più grande, sedili in ferro con imbottiture nere stile film sulla sicilia anni '50. Mi siedo avanti e ho le gambe un po' allungate, non entro in questo scompartino; il conducente sosta a una fermata, scende e risale e mi fa cenno verso la gamba che lo infastidisce... eh! Ma non entro. 
Accavallo le gambe, seconda sosta e nuovamente ha da ridire, il piede penzola e lo disturba (a 1 metro da lui!)... lo mando a cagare non senza un dialogo leggermente polemico di entrambi... mi sposto al sedile di dietro... peggio che andar di notte!!! 
Vabbè avviati ... dormo. 

Fosse possibile, tra file di auto che scorazzano con ragazzi festanti e strombazzano i clacson all'inpazzata (o altri diplomati o la Giordania ha vinto i mondiali e non me ne sono accorto) e lui che guida come una donna neo patentata di 96 anni! 
Delirio. 

Finalmente Madaba. Mi lascia allo spiazzale/stazione... "si ciao ciao vaf..."
Chiedo per il mio hotel a un signore gentile e mite dinanzi a una bottega, mi dice che è un po' lontano, meglio un taxi a 1JD.
Cosi faccio e salgo sull'unico taci nel raggio di 80 metri che vedo. Ci salgono anche altri due ragazzi. 

Quasi a destinazione il tassista di Madaba mi pone il suo telefonino e mi dice "parla tu in inglese", io con faccia sorpresa prendo il telefono e non capisco nulla di quello che dice l'interlocutore, semplicemente perché non si sente bene; gli ripasso il suo aggeggio telefonico e il ragazzo al mio lato mi fa cenno di passarmi il suo e ripete "parla tu in inglese", ma so tutti fulminati? 

Vedo l'hotel, finlamente, frabde insegna, e dico al tassista di fermarsi, 1 dinaro e ciao. 

L'hotel è molto carino e pulito, la mia camerata è vuota saremo solo in due. Mi sistemo, mi lavo e dopo due chiacchiere con l'albergatore, che è il proprietario dell'ostello in Amman, scendo e mi ficco in un ristorante economico indicatomi da un gentil signore per strada. Petto di pollo al limone e patatine con insalata da contorno, in verità sembra più patatine con pollo a contorno, ma vabbè. 

 A Dormir. 


Commenti

Post popolari in questo blog

Portare dentro quei sorrisi, le parole, gli sguardi, i visi ... Arrivederci Cuba!

Sincretismo e trasporti

Ciao Povery