Terra Santa ... Tel Aviv l'inizio

Riapro il blog dopo essermi preso una pausa... una pausa con la vita... la mia vita. Diciamo che ho messo per qualche anno in stand-by me stesso, i miei sogni, i miei desideri ma ancor di più i miei bisogni. E tra i miei bisogni c'è quello di viaggiare... di viaggi non usuali.
Ritrovare se stessi è la base della ricerca dell'essere umano... capire chi si è... cosa ci rende felici... e come dice un noto proverbio africano "solo viaggiando scopri il continente che é in te".
Preparo questo mio ennesimo viaggio, alla scoperta di miti, leggenda e altre culture, altri modi di intendere la vita... altri mondi.

29 Giugno 2018

Spinto da una forte voglia di conoscenza e dal mio perenne interrogarmi, decido di volare, questa volta, in Terra Santa. La tanto citata, martoriata e desiderata dai popoli nei secoli.
Il viaggio inizia da lontano, come ogni mia partenza, da dentro e da mille informazioni sulle destinazioni dove andrò, del terreno che i miei piedi calpesteranno.
Dopo giorni in sella alla mia motocicletta, tra siti toscani e soste a Gaeta e Pompei a ritrovare vecchi buoni amici, prendo un passaggio tramite il sito blablacar e viaggio da Potenza a Roma in buona compagnia. Una volta raggiunta la Capitale italiana passo la notte a Fiumicino aeroporto ad attendere la partenza del mio volo.
Alle 2.00 passo il controllo passaporti, alle 3.45 sono dinanzi al gate, ore 5.15 seduto in aereo, con 25 minuti di ritardo alle 5.55 ci alziamo in volo... destinazione Tel Aviv, Israele.

Nessun problema ... atterrati!
dopo 3 ore di sonno, nonostante una piccola sionista seduta al mio fianco piangesse , in 10 minuti sono fuori dall'aeroporto Ben Gurion... treni nulla, non capisco perchè, ma Bus per centro città... free!!!
Unico problema non sono riuscito a prelevare dei soldi dal Bancomat... poco male, ho con me 70€ li posso sempre cambiare.

Qui si respira che c'è un misto di culture e misticismo
E io ci sto come il cacio sui maccheroni!!!

Giri giri giri...
sotto un caldo soffocante con lo zaino in spalla... hai fame... non vedi bar ma solo hair stylist...
Vabbè... ti decidi a prendere due croissant piccoli al market... ti incammini... il mare ormai è vicino... e mentre stai addentando il secondo croissant sbuca un bar con cornettoni in bella vista pieno di coetani a mangiare ancora caffè e latte nonostante siano le 12.00...
ma va va

Tel Aviv... città molto pulita... prettamente ebraica... gay friendly e infatti ne vedo in tanti per le strade che decido di percorrere... certi sguardi... mi sono sentito come una donna in imbarazzo.



Ho  fatto un po' di ricerche

Sono in camera
Riposo un po'
Doccia e vado a vedere Jaffa

Sono stranito
Qui è stile Rimini se non di più... dall'ostello escono ragazze tirate a lucido per la notte...
e io sono per tutt altro

La città è vivissima
Un caldo
E molto movimento giovanile

Sulla spiaggia continuo rumore di palle e racchettoni, stile metaponto anni '80... tutti tutti ma proprio tutti giocano a racchettoni.

Chi sfizio d' cazz'
☺️

Nell'ostello c'è tutto... caffè (chiavica), tea, limonata, acqua etc tutto gratis...

Domani proveró a raggiungere Gerusalemme.

Le mie ricerche mi portano al Suzana in Shabazi St,9...
ottima accoglienza, tavoli tutti occupati e mi accomodano al bancone... non ho problema alcuno.
Un ragazzo gentile prende il mio ordine che da prima in inglese è difficoltoso, ma quando mi chiede se parlo spagnolo tutto scivola facile e veloce. Ordino.

E mentre sono a metà cena e aspetto il cous cous ......
il barista al bancone mi invita a bere whisky insieme a lui e il collega..... e boom!!!
Cala lo shottino

Arriva l'altra pietanza, oca con cous cous fatto con farro e cereali , verdure e spezie... eccezionale! Tutto innaffiato da tea.









Lui è Tom, israeliano... parliamo molto e mi racconta che sua nonna scappó in Argentina dove gli era proibito parlare ebraico, per questo parla perfettamente spagnolo. Poi il padre rientro nella terra promessa e lui é già della generazione nata qui.
È molo gentile tanto che dopo il wiskhy mi offre anche il dolce, una panna cotta con ciliege... foto di rito mancia e gli prometto che torneró a salutarlo e a mangiare.

Un giro notturno è d'obbligo nel vecchio borgo di pescatori di Jaffa... da qui si estese Tel Aviv, the big orange, come la chiamano gli abitanti in contradto con la grande mela NYC.
E dall'alto di Jaffa e della chiesa francescana di San Pietro, la vista è di un grande lungomare corniciato da grattacieli illuminati.



Nella piazza della chiesa si nota che oggi qui era festa, la festivitá cristiana dei SS Pietro e Paolo.
Scendo il piccolo promontorio e mi tuffo in Olein Zion St piena di negozi arabi e mi rimpizzo di dolcini tipici vicino la Torre dell'Orologio.


Rientro passeggiando sul lungomare tra arabi che mangiano e ebrei festanti che mi salutano con "shalom"... Senza apparente problema alcuno, e senza polizia almeno in divisa.
Solo in episodio nel pomeriggio, due ragazzi occidentali con una frigovaligia si stavano recando sulla spiaggia quando li han fermati in borghese: "che avete qui dentro? Che volete fare?"
Hanno controllato e poi rispediti al bar. Tutto tra cordialità e sorrisi.

È ora di dormire... la stanchezza ormai prende il sopravvento.


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