La strada delle Mille Kasbah

~ IV giorno ~ 

Nottata poco riposante, quasi mi manca svegliarmi con la mia vicina e i suoi tacchi alle 7.30 del mattino. 
I cibi speziati di ieri ci hanno riempito lo stomaco, per cui una colazione fugace e via. 
Un giovane viene a prenderci al Riad, con noi una coppia che, scopriremo, andrà a Zagora. 
Ci si incammina fino a Jema El fnaa dove un nove posti ci porta al ritrovo di tutti i bus che partono per i vari tour. 
Lo smistamento è caotico, un po' di attesa e si parte con alla guida  il sosia di Checco Zalone. 
Gli unici posti liberi sono quelli di fianco a lui. La cosa che inizialmente sembra una fortuna, si rivelerà,ahinoi, una sciagura!

La prima sosta per un caffè è davanti alla valle che si apre mentre si sale in direzione del passo di Tizi nTchka.

Il caffè è il primo che prendiamo da quando siamo in Marocco. Non è niente male e... ci voleva proprio. 

Un po' di strada, di curve e un panorama che diviene sempre più monotono: raggiungiamo finalmente Ait ben Haddou, la città del figlio di Haddou e la famosissima kasbah rimasta intatta, dove si sono girati numerosissimi film.
Qui ad oggi vivono solo cinque famiglie, finalmente è arrivata l'acqua e, come ci spiega Mohammad la guida che ci guiderà nella Kasbah, se Dio vorrà arriverà anche l'elettricità.

Questo sito si trova poco distante da Ourzouzate, soprannominata la hollywood del Marocco, la città dove ci sono gli studi cinematografici e il museo del cinema.

Gironzoliamo tra le stradine e le case di questo antico villaggio, fino a raggiungere la sommità da dove godiamo di una vista favolosa: non c'è nulla tutt'intorno. 

Mohammed è leggermente ansiogeno: ci mette fretta, noi vorremmo fermarci a ogni angolo, parlare con coloro che nella Kasbah vendono tappeti, monili, suppellettili varie e acquerelli. Ma lui ci richiama all'ordine e nostro malgrado, raggiungiamo il gruppo!

Usciamo dalla kasbah e ci fermiamo a pranzare, prima di riprendere il cammino. La nostra destinazione di oggi sono le famose gole del Dades, dove pernotteremo. 

La versione maghrebina del nostro Checco Zalone ci chiude continuamente il finestrino per mettere al massimo l'aria condizionata. Odio sommo e sovraumano!!!


La poca simpatia tra noi e lui pare reciproca. E dire che gli abbiamo anche offerto una caramella! Ma sto scemo!!!
Passiamo per Ourzouzate, una cittadina pulita e più occidentale anche nell'architettura. Probabile che tutto sia dovuto al continuo peregrinare qui di cast e circo cinematografici di fama mondiale che scelgono questo posto per girare spesso anche dei kolossal. 

Checcuzzo si ferma davanti agli studios e ci informa che faremo una sosta e possiamo vedere il museo del cinema. 
Noi ci fondiamo all'ingresso: Fab si inoltra per visitare gli studios della Hollywood del Marocco, data la sua passione per il cinema, Luci, in evidente ipoglicemia, si stanzia sotto un chioschetto e si fa vento con la guida dell'edizione Marco Polo! Quando uno poi dice: che te ne fai della guida,c'hai internet???
Fa un caldo disumano, brucia la pelle. E il sudore scende a litri.

La visita agli studios dura 20 minuti: tanto è il tempo che Checco ci dà. Fab si attarda, più che altro perché pare difficile trovare l'uscita e dopo 25 minuti, dunque solo 5 di attesa, esce. Parte il predicozzo di Checco che parla un po' italiano, pochissimo, un po' spagnolo con espressioni non note, un po' inglese, con espressioni ignote.
E la mena sul rispetto per il gruppo, sul fatto che nn siamo soli, che siamo gli ultimi, che gli altri addirittura non sono nemmanco scesi ed erano rimasti a fare la ricotta nel bus ecc ecc ecc. 

Meh, lo zio!!! E sono 5 minuti!!!! Abbi pazienza!
Ma niente,Checco bofonchia alla guida sempre più sminchiato!
A parte le curve che a volte prende pensando di guidare un mini bus come compagno di Leclerc e qualche breve sosta per bagno e l'immancabile tea, l'antipatico Checco non molla con l'aria condizionata. Alla nostra esplicita richiesta di abbassarla un po', visto ormai l'imminente arrivo di pinguini antartici, lui ci risponde che non può... altrimenti avrebbe caldo lui. 
Evviva l'ospitalità!!! 
Fermo restando che si dovrebbe perseguire il confort del cliente. 
Ci rassegniamo ad avere il ghiaccio sulle ciglia stile caminata nelle nevi russe, e ad avere braccia e gambe rigide come baccalà.
Checco, che ormai per Fab si chiama Peppino, difatti iè proprj' strunz'!

Ad ogni modo proseguiamo sulla strada delle mille kasbah, i monumenti berberi unici al mondo. Sono villaggi costruiti in argilla, semplici ma con decorazioni in stile nomade. Dopo la kasbah di Ait Ben Haddou, si inizia da Ouarzazate, con il suo gioiello, Taourirt, oggi Patrimonio dell'UNESCO. La strada è chiamata delle Mille Kasbah, proprio per via dei numerosi villaggi cresciuti lungo le valli: del Draa, del Dades e delle Rose.  

Noi oggi passiamo per la valle delle Rose, la località e il suo nome sono famosi per la produzione dell'acqua di rose usata come prodotto di bellezza con, a detta dei marocchini, effetti medicali.
Una sosta breve al palmeto di Skoura e arriviamo in serata all'albergo, in piena gola del Dades.

È bellissimo, assai spartano ma molto molto tipico, scavato nella roccia.

La vista dal balcone o dalla terrazza della sala colazioni è particolare. 
La pace e la tranquillità regnano e Fab va a farsi una lunga passeggiata nelle gole, che fanno ombra al sole rendendo più piacevole la passeggiata.


Ci godiamo la buona cena e prima di crollare stremati ci godiamo lo spettacolo che ci offre la natura... Il cielo stellato che si adagia sulle gole del Dades.

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