Nella culla della civiltà

Quando lo stress dovuto a lunghe giornate di pioggia sui campi sportivi o peggio chiusi in casa ti porta all'esaurimento nervoso, pensi che ti ci voglia solo sole, l'amato mare, solitudine, sonno, buon cibo mediterraneo, fatto di olio di oliva, pomodori, pane, frese, formaggi, olive, cetrioli, frutta, innaffiando con buoni bicchieri di vino, in altre parole le tue idee si convertono in immagini... e l'immaginazione ti porta alla Grecia, alle sue isole. Ed ecco che da un'idea prende forma un nuovo viaggio, che nel nostro caso è (e sarà sempre) avventura.
Tra una seduta di esame (nostro) e un altro (dei nostri discenti), ci troviamo la sera a pensare "dove andiamo a buttare la nostra carcassa piena di cortisolo?".
Grazie al prezzo allettante e alla spalla del nostro fidato compare Marco, amante nonché abitante del posto, scegliamo lei... l'isola di Creta.

Per chi ha studiato, Creta è la culla della civiltà Minoica, della lineare A, di Phestos, di Cnosso, del Minotauro, di Arianna, del suo filo e bla bla bla. 
Wizz Air dopo l'Islanda ci trasborda su quest'isola in mezzo al nostro amato mediterraneo, culla di storia e di tragedie.
A La Canea scopriamo che Fab (per la prima volta signori!) ha fatto un madornale errore... noleggia on line l'auto dal giorno dopo il nostro arrivo e, giacchè l'ha già pagata, non possiamo tirarci indietro. Per cui autobus per oggi e si ritornerà domani in aeroporto a recuperare il mezzo meccanico.
Ahi ahi!!!

Cosi inizia l'ennesima avventura dei #profinviaggio penserete... invece no!
L'avventura inizia il giorno della partenza, quando Fab fa in modo che gli si infiammi il muscolo psoas, quello che ci fa stare in piedi e ci fa camminare, e uno sciopero dei controllori di volo fa ritardare di due ore la nostra partenza.
Con una dormita di sole tre ore, sveglia alle 4.00 e via verso Bari, dove c'è l'aeroporto più vicino. Sbarcati a Chania - La Canea inconveniente auto e quindi breve viaggio su bus comodo fino in città. Chania dista poco, il viaggio è sereno.

Il bello arriva col caldo Cretese, ormai alle ore 13.00, quando ci avventuriamo sul bus che da Chania ci porterà a Kissamos - Kastelli. Non è diretto, passa per ogni villaggio della costa. Caratteristico certo, ma lunga lunga.
Arriviamo a Kissamos che Fab non sta proprio bene con la sua schiena. 
I quattrocento metri che dividono la fermata del bus con la casa dove alloggeremo diventano per lui la via crucis del Nazareno.
Stavroula, l'amica ospitante, ci accoglie alla meglio col suo grande sorriso e noi ci tuffiamo a letto un po' esausti.
Fab non riesce a dormire, il suo stomaco non gli dà tregua. Per questo esce per una ricognizione e per mettere qualcosa sotto i denti... i kalitsounia che assaggia sono una delizia per il palato. Al rientro anche lui si fa sequestrare da Morfeo per un sonno rigenerante, almeno fino a sera quando una pausa cibo interromperà il rapporto morboso tra i prof e Morfeo il dio del sonno.


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