La Bella e la Bestia

Riquewirh é un posto talmente silenzioso che porta a dormire che é una meraviglia.
È un luogo magico, sembra di essere in una fiaba dove la vita scorre tranquilla e lenta.
No stress.

Il tempo é scandito dalla campana della chiesa, unico suono che riecheggia tra le vie quando i negozi sono chiusi e i ristoranti salutano gli ultimi avventori.
Le strade si fanno deserte ma non c'è tristezza o inquietudine per chi si avventura per uno scatto fotografico in solitaria.

Alla reception dell'Hotel de la Couronne un simpatico vecchietto alsaziano, gote rosse e cappellino, sorriso beato, mentre sorseggia un caffè, ci saluta cordialmente: sembra un piccolo babbo natale in ferie.

Fuori l'aria é piacevole, il cielo un po' nuvoloso promette pioggia, noi ci perdiamo tra case tipiche colorate di pastello o con tinte sgargianti. Gli addobbi del Natale appena trascorso fanno capolino su ogni finestrella o porta, gli abitanti sono tutti cortesi, sorridenti e gentilissimi. Tra una degustazione e un bretzel qui e lì, continua il nostro tour alsaziano. 

La via centrale la percorriamo in su e in giù, da giù a su. A destra e sinistra edifici colorati con tetti a punta, quasi a voler pungere le nuvole. 
Ogni negozio di addobbi o di degustazione vini attrae con le proprie decorazioni particolari, tutte diverse tra loro. Ai piedi della torre Haute si trova la fontana de la Sinne, che tutti noi abbiamo già ammirato nel film della Disney "La Bella e la Bestia".

E già:  questo particolare villaggio alsaziano é divenuto famoso proprio grazie a questa favola... e non solo per il vino.
Intenti a fare foto veniamo attratti da un negozio che reca dinanzi all'ingresso la scritta "l'asparago d'Alsazia". Entriamo e scopriamo che c'è la possibilità di degustare confetture di ogni frutto o ortaggio... che bontà! 
Un lungo bancone espone dolcini di ogni tipo e fatti con ogni confettura. Ci sono i tipici Kougelhopf e ne acquistiamo qualcuno insieme a dei bretzel dolci che sono tra i piu buoni mai assaggiati.

Per gustare tutto meglio ci sediamo in una patisserie, che  sembra l'unica attiva. Due "cappuccini" e un po' di pausa, prima della ripresa del giro tra una casa, un angolo intagliato, un balconcino particolare.
Ci spiace non usufruire delle belle offerte per i vini alsaziani... Volapoveri non permetterebbe l'accesso di 6 bottiglie da 75cl.

Un angolo ben fornito di cianfrusaglie natalizie espone sconti al 50%. Noi scegliamo qualcosa, ma al momento di pagare ci rendiamo conto che non c'è nessuno: porta chiusa.
Molliamo la mercanzia o proviamo a chiedere a un commerciante vicino?

Optiamo per la seconda ipotesi. Un giovane venditore di ogni tipo di cappello e sciarpe, con più barba che capelli, ci viene in soccorso, ci fa scegliere gli oggetti e prende lui il denaro che poi darà al suo collega. Ci fa il conto e sbaglia a favore nostro... beh... ogni tanto gira bene.

Prima di salire in sella alla nostra Skoda nera, assistiamo a una sberla assestata da una madre un po' troppo nevrotica alla sua adolescente figlia, colpevole di non aver fatto attenzione al cane che secondo la signora ha rischiato di essere investito da una macchina. Bah! A noi non ci è parso, ma intanto la giovinetta ha incassato il colpo e si allontanata inveendo contro la madre!

Pochissimi chilometri e minuti ci dividono da Ribeauvillé. Il tempo di trovare un parcheggio gratuito e siamo già sulla lunga Grand Rue, un caffè (orrendo), un mini panino con pollo e un'acqua per pranzare e via... nuovamente tra case color pastello e forme a punta di lancia.

Ribeauvillé é piu grande di Riquewirh, ha due chiese in stile gotico e due piazze interessanti, una con la fontana che personifica il paese stesso

 e l'altra de la Repubblica, costeggiata da un piccolo canale, passato ritrovo di tutte le lavandaie della zona.

È conosciuto come il paese dei menestrelli da quando, come racconta una leggenda, il re diede aiuto a un gruppo di persone in difficoltà lungo la via regalando loro delle monete e dei viveri e queste pochi giorni dopo arrivarono in città, inneggiando al re menestrello. Così ogni anno a settembre, nella prima domenica, si tiene nella cittadina un festival dedicato ad artisti di strada molto pittoresco. Sotto Natale la città diventa una bomboniera con un mercatino annoverato tra i più belli di tutta la Francia.

Tra banchetti e bancarelle accorrono anche artisti di strada, trampolieri mangiafuoco. 

Dopo aver comprato delle cartoline ci rimettiamo in macchina per raggiungere Kaisersberg, un altro dei paesini da non perdere assolutamente.
Ormai è buio, il sole è tramontato da parecchio e l'aria si fa pungente. In più comincia a soffiare un vento piuttosto forte e per nulla piacevole, per cui anche se tentiamo di ripararci prima in un negozio che vende prodotti di cartoleria molto particolari e poi nella chiesa di San Gregorio, siamo costretti a tornare in auto dopo solo un'ora di passeggiata. 

Nel nostro andare, in una strada vuota e ventosa, veniamo richiamati da una signora dietro di un finestrone pieno di cibarie, che sta togliendo dal bancone in procinto di chiudere l'attività. La giovane donna con capelli corti e grembiule da panettiera, ci chiede veemente di avvicinarci e ci porge un pacchetto con dentro qualche bretzel, "un cadeau?" chiediamo, fa cenno di si. "Perché", lei ci risponde che ciò che resta finisce nella spazzatura ed é un vero peccato, meglio regalare. Eh già.

Una leggera pioggerellina fa capolino sui nostri cappellini.
Finiamo il nostro giro e in auto percorriamo quei pochissimi chilometri che ci dividono da Colmar. In periferia ci fermiamo per la notte.
Ci accoglie Fabienne in un albergo datato ma molto curato, l'Hotel Cristal é gestito da due anziani coniugi, economico e soprattutto completamente vuoto. Il che ci permette di girarlo senza disturbare nessuno e spiare ogni camera per la sola curiosità di vedere come sono.

Il freddo si sente, il vento punge e per la cena si opta per un paninaro sulla strada dell'albergo. Cena d'asporto, due panini e due bevande e il letto ci inghiottisce letteralmente nella sua morbidezza al centro.

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