El Nicho ... La Sierra Escambray

Cienfuegos a Trinidad 

Lasciamo la casa particular che più ci é piaciuta in questo viaggio e in auto, insieme a una coppia Colombiana in pensione, ci dirigiamo alle cascate de El Nicho.


Cumanayagua, tra i paeselli che passiamo, ci ricorda con scritte e cartelli i decenni di Castro; un cartello ci indica i chilometri che ci separano da Santa Clara e da Trinidad.

Bisogna dire che le strade che percorriamo oggi sono comunque migliori di quella per Contrada Dragonara in quel di Potenza! Troviamo solo un fosso degno di nota per noi lucani e mentre Fabrizio invita il conducente a fare piano altrimenti ci lascia un braccetto, allo stesso tempo pensa:"va beh che é FIAT e lo rimettiamo al posto con un po' di filo di ferro"... vai Rolando scazza l'acceleratore! El Nicho ci aspetta. 

La Fiat Tempra nera sale sulle montagne della Sierra Escambray cosi lentamente che ci supererebbe un carretto. Nel mezzo del nulla Rolando si ferma, deve rinfrescare il motore; tira fuori una bottiglia di acqua che versa nel radiatore (ormai capiamo che é prassi) e poi una tanica che svuota sulla testata: il caldo potrebbe fondere la nostra amata Fiat, che riprende il cammino sempre non oltre i 30 km orari tra le curve immerse nella vegetazione dell'Escabray.


A Crucezita, nel mezzo del nulla, c'è una scuola primaria, in quella che é la piazzettta del borgo un mezzo busto di José Martí.

Inizia la discesa e, attenzione, Rolando mette la seconda e scende facendoci temere sulla tenuta dei freni: campesinos scansatevi!!!

Sono 24 anni che Rolando viene qui tutti i giorni e Fabrizio a lamentarsi per un solo anno sulla Potenza-Melfi! Bisogna sempre viaggiare per vedere come stanno messi gli altri.  

La Sierra Escambray é formata da una catena montuosa che si trova nella parte centro-meridionale dell'isola. Il nome originale era Guamuhaya datole dagli indigeni prima del 1492, l'anno in cui iniziarono ad arrivare le caravelle spagnole. É famosa per il suo altipiano Caballete de Casa in cui nel 1958 si installò col suo accampamento Ernesto Ché Guevara e che ancora oggi risulta di difficile accesso.
Qui la vegetazione é esuberante e la zona é ricca di gole e vallate, con grande diversità della flora e fauna autoctone e acque cristalline.

Dopo un viaggio che a tratti ha fatto immaginare in queste zone i guerriglieri, ricordandoci ciò che abbiamo letto, arriviamo al famoso El Nicho.


Solo all'arrivo il tassista ci informa di dover pagare 10$ di parcheggio, che ovviamente nessuno ha intenzione di pagare; tra viaggiatori ci parliamo e si comprende meglio: sono soldi non per il parcheggio ma per l'ingresso.

I nostri due compagni di oggi non ci tengono a pagare, in Colombia ne hanno viste di più grandi ed emozionanti dicono. Per cui dopo un caffè le coppie so dividono per l'escursione...chi la fa chi no.

L'accesso é una piacevole passeggiata tra la vegetazione rigogliosa. In realtà ci sono punti più impervi tra ponticelli di fortuna, scalini scavati nel terreno con dislivello importante....


Raggiungiamo la pozzetta degli innamorati, con cascata che si tuffa prorompente dentro.

Poco più su la Puceta de Cristal é una polla di acqua ghiacciata, altro che crioterapia.


La pozzetta é piena di gente, la qual cosa non é proprio piacevole ma é un sollievo per le nostre infiammazioni il bagnetto qui dentro. L'acqua è freddissima e dopo il primo shock termico, è piacevole, ti rinfresca per davvero. E poi è pulita, limpida!



Nel passeggio di ritorno ci perdiamo tra fiori esotici e vegetazione della foresta. Non mancano le zanzare, ma noi abbiamo lo spray a portata di mano e tentiamo di tenere botta!

Riprendiamo il viaggio tornando sulla strada che collega Camanayagua e Manicaragua. Dopo quest'ultima cittadina, anch'essa con i forti simboli della rivoluzione, Rolando sceglie una strada molto secondaria per evitare polizia crediamo, in quanto quest'auto non ha nè cinture di sicurezza nè niente di minimo sindacabile.



Il passaggio per Managa-Iznaga é al volo e pochi chilometri dopo siamo nella coloniale Trinidad, patrimonio mondiale dell'Unesco.

Rolando ci butta letteralmente fuori dalla ferraglia con ruote, perché ha fretta... ma ancora deve avere i soldi. Calmati muchacho! Rolando, come avrete capito, deve essere un lontano parente di Peppino, il tassista un pochito strunz' incontrato in Marocco!

Salutiamo i nostri compagni di viaggio di oggi, la coppia di colombiani blogger in pensione.


Nella casa Particular veniamo accolti bene ma la salita al piano avviene tramite delle scale strette, corte e ripide... pericolo dirupamento! 

La camera é un loculo con finestrella molto piccola e caldo afoso. Un forno praticamente, da dove guardare i polletti mentre cuociono. Travaglione nostro! Come è possibile!!?? Dalle foto pareva meglio!!! Nel confronto con quella di Cienfuegos, lo scoramento è doppio e ci sentiamo come Rossella O'Hara caduta in disgrazia.

Meno male è pulita, ma manca davvero l'aria. Scopriremo poi che nella stanza accanto tre italiane hanno maggiori comfort e spazi più ampi. 

Ad ogni modo, Trinidad ci aspetta. Una doccia e via, andiamo a cena e a sbirciare la cittadina che ci accoglierà per i prossimi giorni.

Sembra molto bella, ma anche molto turistica e anche prezzi delle pietanze ne risentono. Stasera niente aragosta!

Vada per un polletto!




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