Febbre a Trinidad

Notte da incubo per Fabrizio nel loculo, si sveglia di continuo con incubi ricorrenti... il risveglio ogni volta é peggiore dell'incubo, giacché si ritrova in un loculo caldo e buio.

Mezza giornata passata in casa, Fabrizio ha la febbre a 39.5... Welcome to Trinidad!

La mattina trascorre mentre siamo calati nella parte del malato e l'infermiera... ma non il gioco che immaginate voi malpensanti!

Qui c'è chi brucia di febbre e chi si adopera a cambiargli la pezza bagnata sulla fronte e gli dà medicine. Sante medicine che volle portare Lucia. Puozz avé a salut'!

Momento di panico quando non si sa se delirando o meno, Fabrizio dice a Lucia: "se succede qualcosa e non posso parlare, leggiti con attenzione l'assicurazione che è nella cassaforte insieme ai passaporti!"

Uuuuh!!!! 

Belle scene!

Però Fabrizio non resiste in casa oltre la mezza giornata, anche perché fuori si sta meglio che nel loculo... ed é tutto dire!

Sfebbrato ma ancora rintronato, Fabrizio decide di continuare la visita della bella cittadina. Raggiungiamo la strada fino a Las Tre Cruces, ovvero la piazzetta spoglia con tre croci poste a richiamare il monte del calvario di Gesù.

É qui che si fanno le foto più caratteristiche della coloniale Trinidad. 

Il caldo con una percentuale vicina al 100% dell'umidità rende tutto insopportabile.


La mezza giornata la passiamo in centro e a sorseggiare limonate o succhi di mango freddi... la gola di Fabrizio deve sgonfiarsi.

Aspettiamo il tramonto tipico, eccezionale, incandescente nella piazza Mayor e con i bambini che riempiono le strade.

Una partita di calcio in strada é sempre attiva... Fabrizio si perde a guardare qualche nuovo talento e... non evita di fare due palleggi e un passaggio. 

Incontriamo i nostri due amici francesi Rouben e il principe e dopo le consuete risate tra noi, rimaniamo di rivederci più tardi in un locale dove vorremmo assistere a uno spettacolino di salsa e balli caraibici.

Cenetta, ottima, presso un paladar, una casa cubana. Tre tavolini e ottimo cibo... nonché ottimo prezzo.

All'appuntamento i nostri amici non ci sono e allora optiamo per chiudere la serata e il soggiorno a Trinidad presso la "Casa della Musica". Con 50 centesimi di euro entriamo e ci godiamo il concerto caraibico ma soprattutto lo spettacolo che offrono i tanti avventori autoctoni che ballano eccezionalmente. 


Altro che scuola di salsa invernale in Italia. Qui sembrano morsi da una speciale tarantola, colpiti da una scarica che snoda ogni articolazione. Non resistono... si alzano e scatenano.

La serata va avanti fino a tardi... balli e cocktail... e infine il loculo.

Lungo la strada per rientrare a casa, incontriamo due giovani che offrono pizza fragrante! In realtà non sappiamo quanto sia buona, ma insomma l'odore è invitante.


E poi è ingegnoso: il forno portatile, rigorosamente a carboni, è una fatica non da poco con questo caldo terribile che nn accenna a diminuire neppure di sera. E il prezzo: meno di due euro e potrai gustare una "autentica" margherita, basilico a parte! c'è da apprezzare questi due giovani che sbarcano il lunario con sacrificio! E se non fossimo pieni e stanchi, acquisteremmo anche noi per testare il sapore di questa pizza!

Domattina verrà a prenderci Robert, una guida conosciuta al ristorante, per farci fare un giro nella valle degli zuccherifici.

A nanna e speriamo che la febbre non si ripresenti.




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