DONDE SE ENCUENTRAN LOS CAMINO

22 Giugno 2012

Le ultime ore di sonno sono tormentate per via di Elena che ha dormito nel letto sopra al mio e si è mossa in continuazione.
Vorrei ammazzarla.
Ci svegliamo insieme noi tre e un signore in compagnia di due ragazzine, forse, inglesi o americani.
Curo, come da prassi, i piedi e raggiungo i miei due amici.
Facciamo una buona colazione nel primo bar; mangio due cornetti ai cereali e latte e caffè. Si parte, ma sosta obbligatoria,con foto al famoso ponte di origine romana.
Sono le 8.10 e siamo finalmente in Camino.

I miei due compagni iniziano di gran carriera preoccupati dell'orario; io no,me la prendo con calma.
Passiamo Mañeru, ma é a Ciraqui (8 km) che ci fermiamo per una sosta cibo-acqua; mela, banana e prosciutto!
Timbro la credenziale sotto la Puerta del Ayuntamiento e via. Elena ieri sera ha comprato un bastone da nord walking, sono l'unico con un semplice bastone di madera (legno), che non mollerò, e a Ciraqui è solo la prima volta che lo dimentica e torna indietro a prenderlo in questa giornata.
Come detto, non sarà l'unica volta oggi.

Tra una cosa e l'altra non camminiamo sempre insieme tutti e tre. Ci prendiamo e perdiamo in continuazione.
Fino a Lorca vado di buon passo con Josè Maria. Abbiamo lasciato Elena dietro. Due foto presso El Rio salado e saliamo fino al paese dove io necessito di fermarmi, il caldo e i piedi lo impongono.
Alla piazza del paese io mi rinfresco alla fonte la testa e bevo. Sono in relax e vedo Il piccolo uomo della Nestlè che si massaggia la gamba e il polpaccio. Mi fa cenno che va tutto bene ma non mi pare.

Arriva Elena nel frattempo. Ripartiamo e subito mi lasciano dietro.
Per me è dura e in lontananza vedo che anche la veneta non tiene il passo dello Spagnolo.

Solo penso molto.

Il Camino è come la vita, molte sono le difficoltà, le salite e gli sterrati, e arrivano quando meno stai bene per affrontarli ma, è proprio li che stringi i denti, cacci la grinta e le affronti; devi, non puoi mollare!

Arrivo a Villatuerta, tranquillo. Bel borgo. Trovo altri pellegrini. Mi trova anche Elena, ne sono felice... Presso il ponte l'avviso che io mi fermerò per immergere i piedi nel fiume che taglia in due il paese.
Mi imita... Come le due inglesi appena incontrate. Dall'altro lato vediamo...Josè!!!

Ha una tendinite ai flessori delle dita del piede, che gli impedisce di proseguire.
Lo massaggio io con la mia crema all'arnica ma, non riesce proprio a riprendere il viaggio...per cui si ferma all'albergue di Villatuerta dove c'è un fisioterapista che lo prende in cura.
Lo accompagna Elena mentre io asciugo i miei piedi.

Mi avvio. Siccome per me sarà difficile despedirme del piccolo uomo di Castilla, tiro dritto fino alla chiesa, ovvero la Cattedrale dove c'è la statua di San Veremundo, patrono del paese e benefattore del Camino.
Faccio il pieno d'acqua e mi avviò da solo piano piano.

Prima di arrivare ad Estella (22 km) sono raggiunto dalla banchiera di Marostica.
Pranziamo alle 15.00 in centro ad un bar.
Ripartiamo, il mio obbiettivo di oggi con Josè Maria era la Fuente del vino presso il monastero di Irache.
Prima di arrivarci dobbiamo uscire da Estella, e tra questa e il piccolo borgo dell'aglomerato, Ayegui, vengo fermato da un vecchietto di 60 anni. Mi parla, mi dice che ha fatto il Camino nel lontano 1952, quando io "ero solo nel cuore di Dio, il quale già mi amava".
Lui è Giacinto, prete. Mi benedice e mi dice che lungo il Camino, Dio deve dirmi tante cose.

Eccoci al Monastero di Irache.
Sono alla fonte del vino. Mi siedo, preso un po' di vino e tiro fuori i pistacchi che comprai stamane pensando a questa sosta con Josè Maria.
Qui sostiamo molto tempo, tra fonte, dove facciamo merenda a base di pistacchi e vino, e il prato dinanzi il monastero.
Entrò a visitare Chiesa e Chiostro, incantevole, mi siedo e ... piango!
Non so perché.

Pongo il sello sulla credenziale e fuori mi godo una siesta fenomenale, steso su una panchina. Sto nella gloria!

Ripartiamo... per Villamayor de Monjardin mancano 6 km e sono le 17.45 già.

Elena dimentica per la quarta volta il bastone, cosicché io proseguo mentre lei torna ancora una volta a prenderlo.
Non mi raggiungerà mai.

Sono stanco ma i piedi reagiscono meglio di ieri e il paesaggio è incantevole!
Penso che, oggi, da ultimo sono davanti ai miei compagni nonostante le mie 5 vesciche. E pensare che Josè Maria non ha fatto i Pirenei e ha un bagaglio di solo 5 kg.

Sono le 19.45 quando arrivo a Villamayor de Monjardin e mentre saluto Allan e i napoletani conosciuto a Puente la Reina davanti ad una tortilla, arriva anche Elena; è distrutta!

Non vado in Albergue, preferisco dormire fuori in sacco a pelo con il gruppo di Italiani e Francesi, sotto una tettoia. Fa un po' freddo ma...
Dopo la doccia e il solito lavaggio dei vestiti alla fontana del paese. Due birre piccole (cañas) e jamon, raggiungo i compagni. Domani Logroño.

In tutto questo dopo una sofferta vittoria della nazionale spagnola di calcio (1-0) con i croati che ci qualifica nel girone; il Portogallo vince i quarti di finale (1-0) contro i cechi e i tedeschi fanno fuori la Grecia. Domenica Italia - Inghilterra.














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