DONDE SE ENCUENTRAN LOS CAMINOS

21 Giugno 2012

Sveglia alle 6.00... come ci eravamo detti ieri, con i miei compagni di cammino, oggi in molta tranquillità faremo tutto.
Come accennato, sono ancora con i miei due compagni/amici di viaggio/cammino.
Curiamo i malridotti piedi, con calma raccogliamo la roba che asciugava in cortile e pian piano diamo uno sguardo al centro cittadino, le vie dove si svolge l'Encierro la fiesta de San Fermin.

Facciamo due fotuzze, colazione e ci avviamo. Lasciamo Pamplona... piccola sosta a Cizur Menor, borgo fuori dalla città, per comprare viveri per pranzare. Ci sta anche un saluto a tre ragazze a cavallo con foto ricordo annessa.

Via in Cammino fino al desiderato Alto del Perdon, poco prima della cima si trova la Fuente de la Reniega...si narra che il diavolo attendesse qui i pellegrini diretti da Giacomo il Maggiore per offrire loro acqua in cambio della rinuncia alla fede.
E' una salita dura subito dopo Zariquiegui, piccolo aglomerato di case...io soffro molto per salire vista la condizione dei miei piedi e il risveglio del dolore al menisco rotto!!!
Incontriamo Diego, maresciallo dei carabinieri di Treviso, partito da Lourdes a piedi...è il suo anno sabbatico.
Durante la dura ascesa il trio si divide...Josè Maria è un treno, io provo a stargli al passo...lasciamo dietro Elena che si ferma per una pipì...ma salendo io devo cedere alla velocità del madrileno per i miei dolori...lui mi promette che ci aspetterà in cima per pranzare tutti e tre insieme.
Finalmente arrivo in cima, eccomi all'Alto del Perdon; ci arrivo con Elena, che nel frattempo mi ha raggiunto visto che io cammino più lento di una lumaca, e due ragazzine di 16 anni di Barcellona, Emma e Giada...nomi per me non casuali :-) .... iniziano i segni del Camino!
Sopra, come promesso, ci aspetta il nostro amico Josè Maria.

Riposiamo all'incirca un'ora e mangiamo la compra fatta a Cizur. La visuale è mozzafiato!
Mi manca la mia metà...
rincontriamo le ragazze a cavallo e scopro che solo una di loro, Iziar, fà il Camino, le altre le hanno fatto da scorta fino al Alto del Perdon per poi salutarla e rientrare a Pamplona.

Io sento di avere i piedi distrutti, mi fanno un male boia. Alle vesciche di ieri, scoprirò che se ne sono aggiunte altre due ai talloni.
Mentre Elena decide di sostare in meditazione sotto le grandi pale eoliche sulla cima io e Josè Maria ripartiamo. C'è la discesa peggiore, questo è considerato il tratto del Camino, che dopo i Pirenei e i km di ieri, diciamo che non è proprio un toccasana.
Proprio all'inizio della discesa siamo con Iziar e il suo cavallo, la loro discesa mi spinge a fotografarle e concordo con la cavalerizza che una volta portato a termine il Camino le invierò le due foto.
I 10 km finali, per me, sono una tortura.
Arriviamo a Muruzabal dopo aver passato Uterga, qui voglio fermarmi...ne ho bisogno. Mangio una grossa scatoletta di tonno e un pezzetto di cioccolato che divido con il mio compagno di avventura.
Dò retta ad una guida che invita ad una deviazione per il Santuario di Santa Maria di Eunate, eretto dai Templari; dicono ne valga la pena.
Tira un vento forte e fastidioso. Trascino Josè Maria nella deviazione che ci costerà circa 4 km in più! non proprio uno scherzo quasi a fine tappa.
Parliamo molto, Josè Maria è un'ottima persona e uno speciale compagno di Cammino. Ho i piedi in fiamme!
Cammino come un bradipo. Josè Maria mi è di aiuto moltissimo incoraggiandomi.

Eunate purtroppo è chiusa, riapre alle 17.00 quando arriverà il priore. Noi riposiamo distesi su una panca ma non aspettiamo la riapertura come Diego il maresciallo che ritroviamo qui.
Di nuovo in Camino. L'obbiettivo è Puente la Reina, ma prima troviamo Obaños con un vento pauroso. Mancano 2 km al nostro destino, ci arriviamo pensando che magari Elena è arrivata prima di noi. Così è in effetti.
Lei è al ponte romano quando noi, finalmente, arriviamo all'albergue de Los Padres Reparadores.
Io non posso camminare per niente. Doccia, cura dei piedi nella camerata dove chiacchiero con due signore Californiane che hanno i piedi peggio dei miei e domani abdicheranno la strada.

Josè Mariaè andato a cercare Elena, sono rientrati e dopo esserci sistemati loro escono prima di me per compere vari. Io riposo.
Li raggiungo per cenare insieme e in relax.
Ceno con sopa de ajo y toro estofado; sono talmente a pezzi che non ho forza nemmeno per spostare uno stuzzicadenti, infatti la presa della mia mano mi tradisce e cade la bottiglia di gassosa sul mio bicchiere con dentro del vino e, ovviamente, per la mia "felicità", va a cadermi tutto addosso.
Rientriamo a passo di tartaruga, per me è davvero difficile muovere un passo. Ed è solo il 3^ giorno. Come faro domani?
Prima di dormire c'è il tempo per una foto con un gruppo di bimbe con un piccolo coniglio bianco e per fare la conoscenza, oltre che due chiacchiere, con "Celentano" come viene soprannominato, Pasquale e Vincenzo di Napoli e Allan un francese grande e grosso di origini friulane.














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