NO HAY CAMINO HACIA LA LIBERTAD, LA LIBERTAD ES EL CAMINO

24 Giugno 2012

Nottata da dimenticare!

La Spagna batte la Francia (2-0) e per le strade, complice anche il fatto che è sabato, è notte de fiesta.
Alle 6.00 sono in piedi e inizio la preparazione: vesciche, tendiniti etc... Faccio un'abbondante colazione.
Ci sono anche due ragazzi Australiani della sera prima, Richard altissimo e Sebastian... e poi Heidi, tedesca sposata ad un francese, con la figlia Joanna di 16 anni.

Ci avviamo alla spicciolata alle 7.30, oggi è domenica, San Juan.

All'uscita della città raggiungo Heidi Ela figlia, bevo con loro.
Poco dopo ecco Richard e Sebastian, il primo ha i piedi pieni di vesciche, per cui va lentamente.
Io ho il ginocchio sinistro che mi da il tormento e cammino male; la piccola Joanna, anche lei ha un problema al ginocchio. La madre mi da una pomata antinfiammatoria che mi allevia un po'.
Oggi facciamo gruppo noi 5!

All'immenso parco Grajera già la prima sosta bagno e caffè. Con Richard ad offrire.
Proseguiamo costeggiando una diga e incontriamo Marcelino Lobato, personaggio singolare. Sono 14 anni che sta li ad aiutare i Pellegrini.
Marcelino, capelli e barba lunghi e bianchi, occhi azzurrissimi, mi offre due ciliegie selvagge, una immagine de la Virgen de los Locos e mi ammonisce subito sul mio buzón (bastone), che essendo corto e storto non va bene; meglio uno dei suoi, dice, alto, dritto e di noce... Gratis!!!
Poi mi guarda e dice:"noi ci siamo già incontrati"... Io rispondo che no ma, lui deciso insiste!?!
Se despide di noi è riprendiamo il Camino.

Una volta giunti a Navarrete, dopo tante foto e sempre insieme tra un crogiolo di lingue, dall'italiano al francese o inglese passando per lo spagnolo, ci fermiamo. Pranziamo unendo tutto ciò che abbiamo... gran momento di condivisione.
A noi si è aggiunto poco prima il napoletano Pasquale, il quale riparte prima di noi, che andiamo a prendere l'ennesimo caffè in onore dell'italiano detto anche "San Fabrizio" o "Guru Fabrizio" per via del bastone che mi ha dato Marcelino, modello Pellegrino del Medioevo.

Riprendiamo il Camino dopo molto tempo.
Heidi dice di arrivare a Ventosa e da li prendere un bus fino ad Azorla, per via del dolore che abbiamo io e la figlioletta alle ginocchia.
Ma arrivati a Ventosa scopriamo che non ci sono pullman la domenica. Il gruppo decide di fermarsi, io no perché penso che i 20 km di oggi siano pochi, ma soprattutto perchè una volta dentro l'albergue vengo assalito da un forte senso di angoscia, nonostante sia tutto bello e perfetto... mi sento davvero male li dentro emotivamente e non so spiegarmelo. Punto ad arrivare a Nàjera,10 km in più e tra l'altro ci sarà festa al paese.

Appena fuori dal borgo sto pensando a come arrivare a destinazione visto il ginocchio. Heidi mi ha salutato molto calorosamente, anche Richard ma, la tedesca negli occhi e nell'abbraccio è stata particolarmente speciale.
Sto un po' desconfiado quando all'ombra di una pensilina trovo una coppia, che mi vede dolorante e mi offre due pasticche di antinfiammatorio antidolorifico.
Ne prendo una, ringrazio e riparto.
Ho più o meno die ore di cammino davanti, ma dopo 5 minuti la pasticca fa il suo effetto; il ginocchio è si gonfiò ma non fa male, per cui mi mangio la strada sotto i piedi, sono un treno letteralmente...1 sola ora e mezzo e sono a Nàjera!

Ma devo passare tutto il paese per arrivare all'albergue municipale, più o meno altri 3 km!!!
Non ce la faccio più, ho anche una nuova vescica appena sbucata. Mi pongo nervioso.

All'albergue trovo Nuria e Ansfrid i due catalani di Logroño.
Trovo Pasquale.
Conosco Marco, facciamo la doccia nello stesso momento, siamo gli ultimi, arrivati tardi per cui.... Acqua gelida!!!
Tutti insieme andiamo a dissetarcicon una buona e fresca birra. Oggi in paese si festeggia San Giovanni.
Sempre oggi nell'Europeo di Calcio gioca l'Italia che fa fuori gli inglesi solo ai rigori, io ovviamente vedo la partita con i miei due amici catalani. Stasera per via della mia Nazionale ci buttiamo a letto un po' tardi.


Molte volte durante questo Camino ho avuto dei segnali buoni nel momento di massima difficoltà fisica o mentale. Ora un amico, ora un albero, ora un cagnolino o ancora una botta di venticello.
Tutto, quanto più ne necessiti.














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