NO HAY CAMINO HACIA LA LIBERTAD, LA LIBERTAD ES EL CAMINO

25 Giugno 2012

Anche stanotte, per via della festa del paese, si dorme poco e male.
Alle 7.30 lascio l'albergue con Nuria e Ansfrid per andare a fare una ricca colazione.
Gente che inizia a muoversi per le vie, entra nel bar...leche, Cafè, Pan ....
Sono le 8.00, si parte!

L'inizio oggi è tristissimo tra il ginocchio dolente e la mia nuova vescica proprio sotto la pianta del piede...è una crocifissione.
Non parlo per nulla. Mi innervosisco per i dolori e i mosquito.
Sale il calore sempre più.
Ci fermiamo per un caffè a Cirueña insieme alle due amiche, la canadese e la belga, anche loro incontrate in quel di Logroño. La belga conosciuta per via di Stefano che parlandole in francese, pacato, la fece scoppiare a piangere... Chissà che si dissero.
Oggi chiacchieriamo, io sono il solito animatore di situazioni e prendo spunto dal fatto che due gattini ci fanno le fusa per beccare qualcosa.

Ci fermiamo abbastanza, prima di puntare verso Santo Domingo de la Calzada. Una cittadina davvero graziosa che visitiamo dopo il pranzo con paella e baccalà alla Riojana.
Visita obbligata alla fantastica Cattedrale con la torre barocca e ci facciamo timbrare la Credencial prima di ripartire per Grañon, dove alloggeremo.

Io sto soffrendo da matti per via di quella vescica che mi è spuntata esattamente all'ingresso di Nàjera. Provai a curarla per strada ma, non mi è riuscito. Si è formata giusto tra dita e pianta del piede.

Qualcosa mi spinge a Grañon preció lo faccio. Con me vengono i due catalani.
È dura. Loro mi aspettano spesso.
Finalmente si arriva al paese; c'è in Albergue de Peregrino presso la chiesa di San Giovanni il Battista. C'è anche Stefano delle olive e del vino di Logroño.

Siamo arrivati tardissimo, sono le 19.30, non abbiamo nemmeno il tempo di docciarci perché alle 20 c'è la cena comunitaria.
I cuochi? Un gruppo di connazionali, perciò due piattoni di pasta sono d'obbligo.
Stefano riprende il prelato che non ha detto nemmeno una piccola preghiera prima di mangiare, perciò ci pensa lui.

Ed è qui che conosco Giuseppe il mago delle vesciche, come lo ha ribattezzato Luigi dj Napoli, in quanto va curando ogni pellegrino lungo la strada del Camino.
Giuseppe è un simpatico e corpulento Calabrese che vive a Milano, buono e simpatico, sempre pronto al prossimo e alla battuta, gioviale (forse per alcuni troppo ... Italiano) e con una buona parola.
Io soffrì un po' ma, come mi ha promesso lui, il giorno dopo posso camminare.

Credo che in qualche modo la Provvidenza voleva mi fermassi a Grañon; se stavo bene il mio intento era arrivare a Belorado.

Dopo cena e cura ci rilassiamo nel giardino dinanzi la chiesa; il letto è su un materassino in una graziosa cappelletta molto fresca.
Strano come in un Albergue fantastico ho provato profonda angoscia e invece in una cappelletta lucubre mi senta in piena serenità.

Giuseppe curandomi mi dice che sto pagando il prezzo dei miei peccati...ebbene è probabile!

Mi vorrà purificato per bene San Giacomo.

In serata una oracion special, dopo che lungo il Cammino apprendiamo che un giapponese ieri, all'arrivo in Albergue a Santo Domingo de la Calzada, ha esalato l'ultimo respiro! Dicono disidratato.
















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