LA STRADA

29 Giugno 2012

La tappa più lunga, ma con il vantaggio che è quasi tutta in pianura e il meteo è favorevole.

Lascio Lèon alle 7.00...raggiungo la periferia... da qui ricomincio il mio Camino!

Il tanto pensare di ieri con il riposo mi hanno fatto bene, oggi sono sereno e tranquillo.
Parto con le scarpe da ginnastica...slacciate!
La vescica sotto la pianta del piede non si sente.
Fa freddino stamattina; cielo limpido ma aria più che fresca.

Mando giù rápidamente, si fa per dire, i primi 14 km o forse più e già ho stradigerito la colazione con le suore...per fortuna era abbondante!!!

Mi fermo, riposo, e panino con prosciutto, più latte è caffè.
I km oggi scorrono rapidi e tranquilli, oltre 24 km sono in piano; unica noia è che sono tutti diritti.
Tappa molto facile, mi basta solo riposare un po' i piedi di tanto in tanto.

A Hospital de Orbigo il ponte romano, dei miei padri, come dicono delle coreane che incontro li, è favoloso e mi faccio fotografare.

C'è Villeres a due km, poi ancora scarsi 2 km e trovo Santibañez Valdeiglesias dove sosto per un breve pranzo con pane, jamon (prosciutto crudo) e formaggio più birretta. Serve per il cambio di strada.

Si inizia a salire, odiosa strada agricola pedregosa, ossia piena di pietre che disgustano i miei piedi. Come se non mancassero ci trovo anche i sali-scendi spacca ginocchia, ma devo dire che è una passeggiata rispetto a ciò che ho già vissuto i giorni scorsi.
Arrivato però al Cruzeiro de Santo Toribio la vista è bellissima. Da qui su si ammira Astorga, così vicina, nella valle, ma ancora con 5 km di camminata.

Sosta relax piedi e riparto.
Prima di Astorga c'è da passare il paesino e soffrire gli ultimi 2 km, poi un ponte che si sopraeleva sulla ferrovia è lurido perché si deve salire e scendere in un intreccio/labirinto di passerelle; una volta giù, dall'altro lato, mi dà il benvenuto Asturica Augusta, come era chiamata Astorga dai Romani, e la sua Cattedrale che ha fatto compagnia ai miei occhi negli ultimi km sovrastando la cittadina.

L'arrivo in Albergue è con una dura, ripida, anche se breve, salita:
Piazza San Francesco, edifici storici, la chiesa e alcuni ritrovamenti romani mi accolgono.

Sono in hostal, doccia e... dormitona.
Così fa anche un ragazzo di Bilbao in camera con me, che ho incontrato sul Cruzeiro.
Parliamo un po', poi il riposo ci rapisce.

Mi sveglia l'arrivo di due coreane, non so se sono quelle del ponte. Boh! Si somigliano tutti.

Alle 20.00 decido di farmi un giro. Arrivo al supermarket, compro la cena e nuovamente in Albergue.

Sono preoccupato, domani si dice che pioverà. Spero di no, anche se oggi con la temperatura bassa e il venticello non é andata male.

Mentre ceno in terrazza, tra tutti i ragazzi ci sono due tipe italiane, sembra.
La sciocchezza dei loro discorsi non mi attira, mi isolo, mangio e mi godo il tramonto con la frescura. Sono solo le 22.00.
















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