LA PAURA DI NON FARCELA

3 Luglio 2012

Mi sveglio con le ginocchia un po' indolenzite, però che gran dormita...finalmente!!!

Con Josè e Andrea andiamo a fare colazione dove abbiamo cenato ieri sera e poi iniziamo la giornata.

Andrea oggi non ha gran voglia, presto lo salutiamo e io e Josè prendiamo il nostro solito ritmo.
Oggi l'obiettivo è Sàrria e i suoi km sono tanti.

Saliamo senza problemi l'Alto di San Roque, foto col monumento al Pellegrino.
Inizio, invece, a soffrire la salita all'Alto do Poio.
Arrivato su trovo in posizione più che strategica un bar e il gordo di Buñol Che mangia. Sosta panino e acqua è d'obbligo.

Al ripartire troviamo un gruppo di ragazzini con accompagnatori di Maiorca.
Nel farci passare uno dei ragazzini fa un tratto di Camino con me.
Tiene forte il ritmo Julian.
Raggiunta la testa del suo gruppo mi saluta con un sorrisone che mi accompagnerà per tutto il giorno.

Proseguiamo. Imperterriti.

Come sempre da Domenica, parliamo il minimo indispensabile io è Josè.

Si inizia la discesa dai monti.
Triacastela dista 7 km e devo scendere 530 metri di altitudine.

A Triacastela ritrovo il tipo che prese il pullman con me a Burgos direzione Lèon, che era stato curato ai piedi da Giuseppe il mago delle vesciche.

Qui dobbiamo scegliere che strada percorrere, c'è una deviazione a Samps dove c'è un Monastero Benedettino, si allunga circa di 6 km.
Io opto per la strada normale, non mi va di allungare per poi trovare tutti i luoghi di culto chiusi.
Per io avanti per Sàrria.

Si riprende a salire fino a San Xil passando per la carina fonte Dos Lameiros fatta a forma di conchiglia.
Per la strada asfaltata si sale fino all'Alto de Riocabo.

Sono morto!

Quando inizia la lunga e difficile discesa la soffro di più di quella di stamane che mi ha portato a Triacastela, dove ginocchia e quadricipiti erano in fiamme.

Una giornata tranquillamente, si fa per dire, passata tra villaggi, fattorie, cagate di vacche, mosche annesse e discese così ripide e, a tratti pericolose visto il suolo fatto di lastre di pietra, che mi hanno causato nuove vesciche.
Era tanto, ormai, che non ne avevo.
Diciamo che è stata proprio una bella giornata, di merda!!!

Si scherza dei nostri guai con Josè.

Alla fine, dopo il fugace pranzo a Furela, dove io non ce la faccio più di scendere e ho famissima (tanto per cambiare), scopro il gran vescicone al lato interno del piede sinistro.

Non mi fermo a Calvor come pensavo, ormai mancano 5 km... tiro come una locomotiva e alle 17.30 sono sotto la grande scalinata (lei mancava dopo 39 km) che porta a Calle Mayor e quindi alla via degli Albergue.

Il Municipal è completo, ma con Josè troviamo posto in uno privato, il "Los Blasones". Paghiamo quasi il doppio ma...va bene!

Domani credo che dovrò despedirme dello spagnolo, lui vuole tirare giù ancora 40 km, io no.
Ho tempo fino a Sabato e non mi va di ammazzarmi.

Dopo averlo incrociato sul Cruzeiro del Santo Toribio Venerdì 29 Giugno, me lo ritrovai in stanza quella stessa sera ad Astorga.
Il giorno dopo, il sabato, ognuno parte e fa la tappa per fatti suoi, ma lo ritrovo a El Acebo che riposa dopo la Croce di Ferro e il discesone immenso.
Mi chiama, mi saluta e decide di fermarsi con me a El Acebo per la notte. E poi via tre giorni pieni insieme. Tappe, km, dolori, discese, salite, silenzi (tanti), decisioni, compartire acqua, panini, cioccolata o caramelline o anche i tappi per le orecchie per riposare...
Chi me l'ha mandato Josè?
Che mi ha permesso di essere oggi, Martedi 3 Luglio a Sàrria, a 111 km ufficiali da Compstela con tre giorni pieni ancora davanti di Camino e il sabato tutto per Santiago l'Apostolo.
Io che ho paura di non farcela.

Probabilmente senza di lui mi sarei fermato molto prima stremato e nervoso.

Dopo cena mi lamento che una parte del grosso gruppone di ragazzini che fa il Camino, in tutto sono novanta, fa baccano.
Ancora una volta è provvidenziale Josè, mi lascia sul letto dei tappi per le orecchie.

Ci salutiamo. Promettendo di rivederci...chissà!

Hasta Luego Josè
Buen Camino Amigo





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