LA PAURA DI NON FARCELA

06 Luglio 2012

Alle 3.32 del mattino in molti siamo svegliati da un tizio che si alza e fa un baccano terribile.
Ma dove cazzo andrà a st'ora?!?

Mi alzò alle 6.00 e in bagno non trovo carta igienica, perché un tipo ha fatto razzia per asciugarsi dopo la doccia...sto stronzo!

Preparo lo zaino, mi vesto e mi precipito al bar di fronte l'hostal dove abbiamo bevuto la birra ieri sera.
Uso il bagno (yeah) e vorrei fare colazione.
Ma l'attesa è immensa, mentre per un croissant che ho su un vassoio proprio li dinanzi a me ci vorrebbe un nanosecondo. Sfastidiato vado via. Sono le 7.30...e io ho 30 km che mi aspettano.
Cammino di gran carriera senza aver mangiato, digiuno.

Trovo un'oasi per strada e approfitto per la tanto desiderata e meritata, direi, colazione: banana, 2 caffè, 1 nocepesca, un pezzo di ciambellone casereccio.

Tre ore piene di cammino, alle 10.30 raggiungo Arzùa. 14 km.
Ci arrivo con due ragazze di Madrid, insegnanti di scuola primaria.

Ad Arzùa trovo, e chiamo, il gruppo composto da Ornella e Donatella, le Sanremesi, con Pedro e Francisco.
Poco più avanti intravedo Cristina e Dario, ai quali mi unisco, prima per delle informazioni su gli orari dei bus per raggiungere Finisterrae una volta a Santiago de Compostela, poi per una sosta caffè al bar.
Dopo un'ora, 11.30, sono di nuovo in cammino con la coppia fiorentina.
Il trio si è ricomposto.

Oggi fortunatamente non piove nonostante le nuvole siano nere e minacciose.
Addirittura subito dopo Arzùa si apre un po' il cielo e vedo uno spiraglio di azzurro.
Mi mancava.

Faccio un breve tratto con una signora spagnola che mi racconta aver perso il marito un mesetto addietro.

Sosta pranzo a meno 31 km dall'Apostolo.

Voglio arrivare in Plaza de Obradoiro domattina per la Messa del Pellegrino delle 12.00.
Poi alle 15.20 prendere il bus che mi porterà a Finisterrae e rientrare la Domenica a Compostela dopo pranzo.

Oggi obiettivo: O'Pedrouzo.

Si cammina bene, rilassato e senza problemi...inoltre nemmeno piove come da previsioni.
Certo, i nuvoloni ci fanno compagnia ma, a volte, c'è anche qualche breve schiarita.

Si chiacchiera del più e del meno.

Alle 17.00 si arriva a Santa Irene e l'unico Albergue, privato, è pieno, per cui si prosegue altri 2,5 km fino all'obiettivo.

Tutti gli Albergue sono colmi.

A me se cosa fa incazzare, perché in Galizia non trovo organizzazione.
Giacché si sa che gli ultimi 100 km sono i più affollati, mi aspettavo che Xunta e Municipio si organizzassero come in Navarra o La Rioja che aprivano anche i polideportivo (palestre) per i Pellegrini.

Sono disgustato. Restano delle pensioni 2 stelle dove mi chiedono 40€!!! 
Da pazzi...io che ho dormito per strada e a terra.

Quando sto valutando l'idea di un taxi fino al Monte di Gozo (5 km dalla Cattedrale), troviamo una pensione in camera tripla a 20€ a persona. 
Mio malgrado accetto; non mi va di bruciarmi il finale. 

Dopo aver preso la camera tripla con i coniugi fiorentini, doccia e una gran bella cena tutta a base di polipo, vera e propria delizia del posto, innaffiato da vino bianco. 

La serata termina con Dario che ci ha fatto morir dal ridere, da buon fiorentino. 

Domattina gli ultimi 20 km.... 

Meno 20 km e 30 gradini. 





Commenti

Post popolari in questo blog

Portare dentro quei sorrisi, le parole, gli sguardi, i visi ... Arrivederci Cuba!

Sincretismo e trasporti

Ciao Povery