LA PAURA DI NON FARCELA

05 Luglio 2012

Più mi avvicino a Santiago e più mi diviene pesante affrontare la giornata di Cammino, eppure non sono tappe pesantissime.
Non fosse altro però che come ieri, o forse più, è il maltempo a complicarmi il viaggio.

Infatti dal momento che metto il piede fuori dall'albergue inizia a piovere; e oggi non darà tregua, sarà costantemente incessante fino a sera.
Faccio tutta la tappa e di conseguenza la giornata con i fiorentini Dario e Cristina.

Piove!

Con i miei compagni attraverso boschi di eucalipti sempre più fitti, tanto che mi sembra di essere un uno di quei film con streghe e elfi.

Oggi il percorso non è facile, un po' perché emotivamente si è già con la testa a Compostela e un po' (un bel po'!) perché questa pioggia ci spinge a tenere un ritmo piuttosto basso.

In ogni villaggio o paesello della Galizia troviamo gli "Horreos", casettine sollevate, poste in alto rispetto al terreno, che servivano per conservare i cereali dai roditori.

A Loboreiro, dove si passa per un vecchio tracciato medievale, anticamente chiamata Campus Leporarius, troviamo vicino la chiesa di S.ta Maria un "Cabazos"; la differenza con gli hórreos sta nel tetto fatto di paglia e dalla forma circolare.

Qui i miei zietti toscani vorrebbero fermarsi ma non c'è Albergue; Cristina tornerebbe indietro di un paio di km, mentre vince Dario che preferisce continuare con me per altri 5 km fino a Melide.

Piove ancora e all'ingresso di Furelos, a 2 km dalla nostra destinazione ci fermano dei ragazzini/e per fare una foto con noi Pellegrini, la quale servirà per il loro campus estivo.
Accettiamo di buon grado anche se abbiamo facce esauste.

Per l'albergue bisogna visitare tutto il paese prima...io mi innervosisco.

All'albergue Municipal c'è ancora posto anche se sono le 18.00.
Doccia e aperitivo pre-cena.

Forse domani saluto i miei due amici ultrasessantenni, io punterò a percorrere altri 30 km.

A cena scopro che le previsioni danno ancora pioggia per domani...non ne sono affatto felice.

Penso all'Anarchico Francese incontrato a Loboreiro che ha portato a termine il pellegrinaggio il giorno 3 Luglio, partito a piedi da Grenoble (Francia) e che stava percorrendo il cammino a ritroso!!!
Ci ha mostrato le sue 3 Credencial piene di timbri e la compostellana.
Un po' sporchino, pieno di Tattoo stile galera, di cui la classica A cerchiata simbolo di anarchia alla tempia destra, a cui si aggiungevano le dita delle mani prive di unghia, come se fossero state bruciate da qualche acido.

DONDE HAY UN SUEÑO, HAY UN CAMINO

Melide non mi fa un buon effetto per accoglienza cittadina, hospitalera e nei bar. Sembra che i pellegrini siano un fastidio per la gente del posto.
Ma è proprio l'ultimo tratto di tutto il Camino, questo in Galizia, che mi sta piacendo meno.
Rumori, corse, confusione, nessun saluto a cui ci si era abituati, brutta ospitalità.
Se ci metti anche la pioggia poi!!!

Ma come si dice in Spagna "se incontri in Galiziano su una scalinata non sai mai se sale i se scende".

Rientrati in Albergue dopo cena (classico plato combinado) troviamo un ragazzo e due ragazze italiani che cercano posto, sono esausti.
Non capisco perché l'hospitalera, che tarda ad arrivare, dica che non ci siano più posti; io ne ho contati almeno 4 ancora vuoti nella mia camerata.

Sul giornale leggo che è stato ritrovato il Codex Callistum, rubato un anno fa.

















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