LA FIN Y EL COMIENZO

 
08 Luglio 2012 (Domenica)

Qui dove si credeva finisse il mondo.
Alle 8.00 del mattino, dopo una salutare doccia, cammino ancora col mio compagno...lo zaino.
C'è una bella pace ... mi sento sereno. Non fa caldo, figuriamoci ha piovuto, però l'aria fresca non da fastidio...anzi.
Si sentono solo loro...i gabbiani!
Questa calma è davvero molto piacevole.

Entro in un bar, mi siedo fuori in terrazza...ho di fronte il porticciolo di questo piccolo borgo di pescatori. La musichetta che mi accoglie sembra pensata apposta per il momento. 
Fa da cornice al tutto un bel sorrisone della barista che mi saluta. 
Latte e caffè, cornetto, aranciata...pensieri. 

Ho voglia di tornare a casa.

Dopo el desayuno si sale fino al faro, 3 km, ma non possono spaventarmi dopo gli 800 km percorsi!!!

Salgo di buon passo...sono senza zaino. 

Ultimo pensieri dove "finiva il mondo", mi siedo vicino lo scarpone, monumento al Pellegrino. 
Di fronte ho solo l'oceano, alle spalle il faro di Cabo Finsterrae. 

Si avvicina un cagnolino nero, mi dice una finlandese che segue i Pellegrini da Leon. 
È Pellegrino anche lui. 

Mi fa compagnia nel mio pensare, nel mio momento.
E mi accompagna giù al ritorno al paese. 

Per fortuna appena in tempo per l'arrivo della folla, pellegrini e turigrini.

In paese c'è appena il tempo per un caffè e salgo sulla corriera che mi riporterà a Santiago de Compostela.
Due ore circa e pranzo da "O'Elefante", alle spalle della Cattedrale. 

Il pomeriggio lo passo spaparanzato al suolo della Piazza do Obradoiro.
Dormicchio.

Vicino a me c'è un altro Josè!!!
È di Leon dove da un anno lottano per non far chiudere le miniere di carbone.
Lui è a Santiago per avere un'udienza col Presidente della Giunta e non tornerà a casa fino a che non avrà conseguito nel suo intento. 
Intanto dorme sotto i portici.

Oggi è stato salutato anche dal Primo Ministro Spagnolo Rajoy, in visita a Santiago dopo il ritrovamento del Codex Callistum, rubato un anno fa. 

Ma oltre i saluti, perché Josè indossa una maglietta del partito, nient'altro.

Chiacchieriamo un bel po'. Mi dice del suo matrimonio, del suo rapporto che non è più meraviglioso come all'inizio. Mi mostra anche la foto della moglie e del figlio di 9 anni.
Vorrebbe andare a bere qualcosa più tardi ma, io devo salutarlo...ho l'aereo domattina da La Coruña. 
Ci facciamo un paio di foto in Piazza di fronte alla Cattedrale e vorrebbe che la sua con la maglietta che rivendica la lotta, la faccia girare in Italia, magari in internet.

Mi parla di due italiani un po' hippy che ha conosciuto lungo il cammino, quando avrà credito al telefono vuole risentirli. 
Mi da il loro numero, cosicché possa io chiamarli una volta rientrato in Italia e dare loro i suoi saluti. Oltre alla sua foto.

Vado a fare un ultimo giro, poi entro nella Cattedrale, un saluto all'Apostolo Giacomo il Maggiore è d'obbligo...anche una preghiera. 

Bus ore 19.00...alle 20.00 (10 minuti prima) sono già a La Coruña, la città di Hercules.
Non ho né tempo né volontà di visitarla.
Mi fermo in un prezioso locale, cena con un piatto combinato più birra. 
Alle 21.30 esco per prendere il piccolo bus cittadino che mi porta in aeroporto. Mezz'ora di tragitto. 

Incontro una coreana; tra pellegrini ci riconosciamo, sarà per la mochila (zaino) o per la faccia o per qualcosa da trekking che ancora indossiamo. Mi sorride. Parla inglese ma ci capiamo. Anche lei dormirà in aeroporto. Andrà dai fratelli ad Amsterdam.

Una volta nel piccolo aeroporto galiziano scopriamo nostro malgrado che, lo scalo dopo l'ultimo atterraggio chiuderà. 
Mi spiega tutto cordialmente un agente della Guardia Civil.
Come da info all'1.30 un vigilante ci invita gentilmente ad uscire e ci indica un posto  chiuso dove metterci per le prossime tre ore, finché non riapriranno.
Tiro fuori il mio sacco a pelo e mi distendo al suolo all'interno del box di vetro che porta al grande parcheggio sotterraneo.

Alle 4.40 ecco i primi addetti eh riaprono...il primo volo che partirà sarà proprio il mio.

Mi fiondo in bagno (ancora pulito) e mi "lavo" e cambio gli abiti. 
Alle 5.00 sono tra i primi a fare il check-in.
Ore 6.30 prende quota il Boeing Iberia 0511... La Coruña-Madrid.

Non ho idea di cosa avvenga in volo, perché come mi siedo al mio posto "svengo" dalla stanchezza.
Riapro gli occhi ad atterraggio concluso.

Madrid, aeroporto di Barajas...ho 1 ora di tempo, sono le 7.53.

Una colazione 8€ mi sembra eccessiva, per cui prendo solo un croissant (2,5€!!!) e mi dirigo alla porta d'imbarco H15.

Ho il posto 10A (finestrino), sono tra i primi a salire e sedersi. 
Puntualissimi alle 9.00 si decolla.
Due ore mi dividono dalla mia patria.

Un po' dormo; prendo un caffè (2€!!!); leggo... ripenso alle tre settimane appena passate e mi viene in mente la poesia Itaca di Costantino Kavafis, che pressapoco dice questo alla fine: "...non ti deluda, al tuo arrivo, Itaca perché è lei che ti ha regalato il viaggio...", fa pressapoco così.

I piedi come per incanto non fanno più male,
C'è il sole a Madrid come a Napoli.

El Camino de Santiago... Praza do Obradoiro
La fin Y el comienzo.

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