Fuga al Nord


Nelle soste dai miei viaggi più lunghi, spesso avventuruosi, sicuramente diversi, mi concedo visite di qui e di là per il Belpaese. Ed è così che un giorno qualunque nel mezzo di una settimana qualunque, mi dirigo verso Nord.
Prima sosta nella mondana Milano, girando tra le vie della moda e dello shopping costoso, tra un tram e un parco nella futuristica piazza Gae Aulenti;
Un salto da Maido per assaggiare il famoso Okonomiyaki di zio Mincazzo in Kiss me Licia. 
Raggiungere Pavia è un attimo e dopo venti minuti di treno inizio a camminare tra il castello Sforzesco e la statua di Minerva, spingendomi fino al famoso ponte coperto passando per la bella piazza della Vittoria e arrivando al Duomo, dove è triste il ricordo della Torre Civica che cadde.
Era venerdì 17 marzo 1989 quando, poco prima delle 9 del mattino, con un boato, la secolare Torre crollò all’improvviso sorprendendo con la morte quattro persone. Una sciagura dagli esiti imprevisti: sino a poche settimane prima l’amministrazione comunale stava persino pensando di riaprirla al pubblico.
Tra giri e visite, merita menzione la basilica di San Michele Maggiore, capolavoro di stile romanico lombardo, risalente ai secoli XI e XII è una delle principali attrattive della città; si fa sera e lo stomaco brontola.
Nel centro della città è facile trovare cibo, da street food a take away fino a trattorie di tipica cucina lombarda.
Io opto per la trattoria "La Torre degli Aquila" nel corso via nuova, consigliatissima.
Un filetto di cervo ai mirtilli con crema di patate e olive, una prelibatezza.
La notte non scorre via semplice e allora alle 5 e 30 ci si dirige ancora in stazione, 
prendo un treno... In poco più di un'ora scendo a Bologna...
La grassa...
La dotta...
La rossa...
Cuffiette nelle orecchie e passeggio senza una meta precisa sotto gli innumerevoli porticati del bellissimo Capoluogo emiliano... L'aria è fresca, punge il naso e le mani... La musica mi fa compagnia e le suole si consumano.
È sempre molto bello tornare in questa città, anche se per poche ore. Bologna sa sempre come farmi compagnia.
Santo Stefano è dove i miei piedi si fermano; entro in un bar e la calda colazione rigenera le mie membra.
Bologna è sempre molto accogliente, un brulicare di passi più o meno svelti... Iin Piazza Maggiore il Nettuno osserva la vita dall'alto. Mi infilo in via delle pescherie vecchie, strada di mercato, di botteghe e frutta. Qui è possibile assaporare delle ottime tigelle bolognesi con i più vari affettati...
Ma preferisco sempre la mortadella!
Una fuga in via Zamboni... Torre degli Asinelli... Casa di Lucio Dalla... Via dell'Indipendenza che mi conduce al piazzale della stazione passando per i canali nascosti e piazza VIII Agosto.
In mezz'ora un treno mi porta in un'altra splendida e importante città del nostro stivale... Firenze.
La culla del rinascimento.
Il caldo primaverile mi avvolge. Direzione lungarno... Ponte vecchio... Palazzo vecchio... Uffizi... La Cattedrale e il battistero... Girare e perdermi tra odori e persone é linfa vitale.
Ormai alle 15 lo stomaco dice ai piedi di portarmi al mercato di San Lorenzo.
Qui il lampredotto è doveroso.
Ultima tappa... Pisa... Una delle quattro Repubbliche Marinare... Mi accoglie sempre frizzante e con uno dei suoi tramonti mozzafiato.
Un caffè e un saluto prima di chiudere questo tour... e la giornata.












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