Una gita ad Abu Dhabi


Terzo Giorno

I buoni propositi di mattutini risvegli vanno a farsi benedire... Con molta calma alle 10 ora locale apriamo gli occhi... Abbiamo mezzora ancora per la colazione.
Giù di corsa e in un pout pourri di persone ci riempiamo come se non ci fosse un domani... Del resto il detto dice, colazione da Rè e cena da povero.
Pancake con colatura di cioccolato e caramello, ciapati e miele, yogurt, frutta di ogni tipo in ogni combinazione, frittatina, bacon, wurstell piccini, cetrioli, marmellate, croissant, dolci tipici e poi caffè espresso, tea masala, black coffee, succhi di ogni tipo e tanto altro da sfamare un esercito.
È tardi ormai... Fa caldo... Una volta fuori dalla hall ecco il phon accesso sul volto... Eh jamm!
Deciso... Si va ad Abu Dhabi, la Capitale degli Emirati Arabi Uniti EAU.
Metro fino alla stazione Al Ghubaiba dove saliamo su un bus gran turismo dopo le mie peripezie in biglietteria... Il mio inglese è schifoso e molto poco fornito di vocaboli ma sto bigliettaio parla uno slang peggio dei Samburu... Mamma del Carmine!!!
Ad ogni modo 120 AED per due persone andata e ritorno... Non male!
Il bus che ci porta nella capitale è confortevole, peró io sono abbastanza grosso da starci a fatica seduto e per giunta non posso stendere il sedile, perché dietro di me c'è quello che chiameró zio Carmine, un uomo abbronzato con stempiatura e baffo che conviene a uno zio, classica camicia a righe e mocassino simil pelle di serpente. Se mi stendo gli frantumo un ginocchio.
Pazienza... Frantumeró le mie.

In poco più di un'ora si inizia a entrare nella capitale, è tutto perennemente in costruzione, ponti, grattacieli, strade... Tutto sotto un cielo che sembra sempre coperto per via dell'afa e una terra rosso-marrone.
La stazione dei bus è attaccata allo stadio Al-Nahyan, non si perde tempo e si sale subito su un taxi, destinazione Corniche Beach, spiaggia pubblica di sabbia bianca da dove si possono ammirare i famosi edifici sulla baia di Abi Dhabi, la Capitale degli Emirati Arabi Uniti.
Il caldo è tanto e l'acqua cristallina e la sabbia bianca invitano a un tempo di relax, in men che non si dica mi svesto e sono sdraiato sulla mia pashmina, compagna di viaggi.


Mi sento costretto a mettere almeno metà corpo a bagno, il tempo di raggiungere la mia postazione e già sono asciutto!!!
Scarpe... Maglietta... e... Taxi.
Qui costano davvero pochissimo i taxi e, nonostante non sia il mio mezzo di locomozione preferito, ci troviamo costretti a prenderne per coprire le lunghe distanze e soprattutto fino alle 18.46, ora in cui inizieranno a girare nuovamente i bus.
Nel famoso Marina Mall di Abu Dhabi, uno dei centri commerciali degli EAU, ci entriamo per salvaguardare le nostre membra dalla calura e per usare un bagno. Mi colpiscono i colori di un negozio di frutta secca e dopo aver assaggiato qualcosa, prendiamo dei datteri ripieni di pistacchio oppure di noce. Una bontà calorica che ci da energia. 



Un breve giro di shopping, tra sfarzo e marche di cui nemmeno sapevo l'esistenza.
Una volta fuori saliamo sul bus numero 9, che porta sull'altra penisola dove si trovano i famosi Emirates Tower, il Palazzo Presidenziale e l'Emirates Palace.
Foto a go-go e divertimento, complice la temperatura adesso molto piacevole.
Per via dei miei bermuda al ginocchio, io non posso entrare nell'Emirates Palace;
resto fuori dalle grandi cancellate che fanno da perimetro a quella che era fino a qualche anno fa la residenza del sovrano, mentre oggi è un hotel direttamente sul golfo persico dove sfarzo e lusso la fanno da padrone.
Poco più avanti, sulla stessa penisoletta, c'è il Palazzo Presidenziale;
è di un bianco lucente questa attrazione di Abu Dhabi, è stato aperto al pubblico da poco e merita assolutamente una visita.
Al cancello d'ingresso c'è un pulmino che porta alla residenza, perché c'è un bel tratto da fare per quanto è vasto il tutto. All'ingresso tea e datteri di benvenuto. All'apertura del portone principale si resta senza fiato per via della magnificenza ed eleganza di tutte le decorazioni. Colori tenui che non stancano e vastità delle stanze, da bloccare il fiato.







Il tempo è tiranno e allora fermo il primo taxi - "presto portami alla grande Moschea dello Sceicco Zayed"
La Moschea di Abu Dhabi se la gioca con quella di Muscate, capitale dell'Oman, il colpo d'occhio è da Mille e una Notte, la serata molto piacevole. 
Il taxi ci lascia nell'enorme parcheggio da dove rimaniamo estasiati da tanto splendore. Noto subito all'ingresso del parcheggio due cupole di luce azzurra ma non capisco cosa siano.      
Chiediamo per l'ingresso e delle guardie ci indicano proprio una delle cupole. Si entra e si scende nel sottosuolo. Il fresco dell'aria condizionata, che è una costante di tutta la penisola, ci avvolge.
Camminiamo all'incirca per un kilometro, intorno tutto bianco e luce, aiutano la passeggiata sotto terra i tappis roulant stile aeroporto.
Quasi arrivati...
Veniamo indirizzati dentro degli spogliatoi dove ci "vestono", alle donne una tunica con cappuccio a fare da copricapo e agli uomini un pantalone di tuta e, se troppo sbracciati, una polo.
Controllo bagagli come da prassi in ogni luogo storico, monumento e/o aeroporto.
Arrivati alla fine del lungo camminatoio ci sono  una scala mobile e un ascensore che riportano in superficie; si sale... si esce... E siamo sotto le cupole e torri della Grande Moschea.
La vista mozza il respiro, un bianco di un candore eccezionale. Tutt'intorno c'è dell'acqua in cui si rispecchiano le colonne del perimetro del monumento.
In tutta la capitale primeggia il lusso e la ricchezza ma, è la visita nella sua maestosa moschea, interamente fatta di marmo bianco, che ci fa rimanere continuamente con la bocca socchiusa.
Partendo da un disegno marocchino, arricchito soprattutto nei muri esterni dalle tradizioni del design turco, la costruzione della Grande Moschea Sheikh Zayed comincia nel 1996 con lo scopo di diventare un'opera che "unisca il mondo" usando, per questo, artigiani e materiali provenienti da diversi Paesi come Italia, Germania, Marocco, India, Turchia, Iran, Cina, Grecia e gli stessi Emirati Arabi.
La costruzione della Grande Moschea Sheikh Zayed termina nel 2007.
Essa ospita fino a 41mila fedeli grazie ai suoi 22.412 metri quadrati di superficie che è paragonabile a 5 campi di calcio. È esaltata dalle 82 cupole decorate in marmo bianco dal design marocchino, di cui quella principale ha un diametro esterno di 32.8 metri e un'altezza di 70 metri all'interno e di 85 all'esterno, dagli spettacolari mosaici italiani che ricoprono il cortile interno e, come avevamo letto da qualche parte, da 7 lampadari in oro 24 carati, con centinaia di cristalli Swarovski; sotto la cupola principale, il lampadario più grande del mondo con 10 metri di diametro e 15 metri d'altezza per un peso di 9 tonnellate, dal più grande tappeto fatto a mano del mondo della misura di 7.119 metri quadrati, dalle decorazioni dei muri interni con tessere di mosaico in vetro e oro 24 carati, dalle oltre 1096 colonne rivestite con pannelli di marmo fatti a mano ricoperti di pietre semi preziose, come lapislazzuli, ametiste, madreperla.
Un impatto di prestigio e magnificienza che ci delizia gli occhi.







Un altro taxi ci riporta alla Station Bus... Dove ogni 20 minuti partono collegamenti con Dubai.
Abu Dhabi mi ha davvero, piacevolmente, colpito e non sono il solo a pensare che sia più elegante.
Dopo 2 ore di aria condizionata ghiacciata e autista che non supera i 70 km/h, nonostante il limite nella grande strada a 6 corsie sia di 100, arriviamo a Deria, Dubai, taxi... 2,5€ e zona al-Rigga per cercare uno street food.
Decidiamo di restare leggeri per una volta, perció due frullati di frutta fresca fatta al momento, Mango, Avocado, passion fruit e... non ci accontentiamo... piattino di dolcetti arabi e knafee.
Acquistiamo tutto take away e dritti in camera... doccia e cena frugale prima di crollare veramente  sfiniti... Ma contenti!




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