Una sosta... tra sfarzo e tradizione


Pronti?  ... Via!
Eh già, quale miglior occasione il lungo ponte di Pasqua per organizzare un bel viaggetto in terre di Sultani, spingendosi fino al Tropico del Cancro, tra sole, afa, cammelli e... sfarzosità!
Un bel volo economico con Air Pegasus, compagnia turca, e dopo un paio di ore nei cieli si fa uno scalo, a Istanbul, di durata tale da permettere un breve giretto nei dintorni;
niente di complicato, perché il freddo e la pioggia, con cui ci attende la fu Costantinopoli, sono micidiali per chi indossa un semplice maglioncino da serate estive.
Per cui breve uscita dal terminal per cercare un wi-fi che ci permetta di comunicare a casa che siamo vivi, stanchi e felici.
Nulla di tutto ció.
Wi-Fi sembrano inesistenti in zona e nell'aeroporto di Gokcen non si puó usufruire di tale tecnologia se non pagando una consumazione in qualche bar-ristorante di almeno 10€. Peccato che lo abbiamo saputo tardi e solo dopo aver consumato all'esterno dei controlli... Già! Perché pre controlli questa cosa sembra non valere, o almeno cosi ci dice il giovane barista che alla fine ci presta il suo telefono per un breve, e mica tanto, audio al familiare prescelto e riempiamo la pancia di Lukum e tea alla mela.




Il terminal è pieno di gente... È ricco di mondo... Visi da ogni parte del globo.
Qualche italiano come me... Qualche occidentale... Asiatici, per lo più indiani... E poi tanti arabi, da ogni parte.
Scruto i passaporti che hanno in mano e la mia mente vola a posti sempre sentiti, adocchiati sul mio mappamondo e viaggio con la mente... Bahrein... Arabia Saudita... Turkmenistan... Armenia... Pakistan... Qatar... e poi i miei occhi fermano l'attenzione più precisamente su un passaporto in particolare... Uzbekistan... uno dei posti sognati da bambino, quando all'ombra di una lampada studiavo un vecchio atlante geografico con cartine politiche dell'epoca dell'URSS e del Muro di Berlino... Ovvero la Via della Seta, Marco Polo... lei... Samarcanda!
Ammiriamo i lineamenti e lo sguardo di questa ragazza Uzbeka e iniziamo a fantasticare su dove viva, cosa fa nella vita... Magari studia a Istanbul e ora torna a casa... Oppure un viaggio di piacere... Chissà forse è un'archeologa o una giornalista... Perché no, una semplice viaggiatrice.

Il sogno Samarcanda ci unisce.
Torniamo con i piedi sulla terra, sul pavimento di questo terminal e ci mettiamo in coda dinanzi al gate... Controllo peso bagaglio a mano... Una solerte hostess avvisa quattro donne col velo che non possono portare su quelle valigie - "Perché?" - chiedono e, dopo voci alzate e lamentele del tipo - "dovevate avvisarci prima" -  l'hostess mostrando il retro del biglietto fa notare le condizioni di viaggio - "in cabina solo 8 kg, vede? C'è scritto. E queste pesano 17, 11, 14 kg, capisce adesso?".
Io non so come finirà, chi vince delle due, se la piccola hostess solerte o la giunonica araba, fatto sta che me le ritrovo all'arrivo e mi pare senza bagaglio al seguito. Muah!
Una volta sul velivolo, posto 28B, mi posiziono e essendo tutto buio fuori, in quanto il volo sarà notturno, crollo nel mio sonno da viaggiatore.


... To be continue ... 

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