Lovcen e la strada dei 50 tornanti

3° giorno in oriente ma non troppo. 

Ci svegliamo con la luce dei raggi solari negli occhi, stretti in un lungo abbraccio, dettato più dalla contingenza che dall'affetto. Il divano letto di zavorrina è addossato a una parete dove tante laboriose formichino trafficano senza sosta. Zavorrina mi ha chiesto ospitalità e io ho ceduto....
Preparo un discreto caffè e carico la motocicletta. Al momento di pagare il nostro giovane proprietario ci fa uno sconto come regalo. Già il prezzo per un monolocale intero era irrisorio, così iniziamo proprio bene la giornata! Cetinije la visitiamo in poco tempo, è piccola la ex Capitale peró molto ben tenuta, soprattutto pulita.
La nostra curiosità ci spinge ad andare a vedere la Madonna della Filermosa nel Museo Nazionale. Sembrerebbe sia la protettrice dell'ordine dei Cavalieri di Malta e si racconta sia stata dipinta dall’ Evangelista San Luca. È molto Bella anche se si fa fatica a vederla dietro lo stesso vetro che la protegge.
Di fronte al Museo faccio la prima colazione, cheese cake e succo di limone e zenzero. 



Nel passeggio ci sono tante persone nei bar e nella piazza dei bambini improvvisano una partita di calcio, con tanto di grinta... Zio Fabri è molto tentato, in fondo sono 3 contro 4.
Davanti a quella che era la sede dell'erede al trono e oggi residenza ufficiale del Presidente del Montenegro, il palazzo azzurro definito "scintillante", ma tanto scintillante non lo è,  incontriamo una donna serba in vacanza che ci indica il monastero con la chiesa della nascita della Vergine dove riposano i resti di Nicola I e Milena Vukotic, detta Milena di Montenegro prima regina consorte di Montenegro.



Prima di risalire in sella al tre cilindri inglese parte la seconda colazione, baklava e uno dei più buoni yogurt che abbiamo mai mangiato in vita nostra.


Ripercorriamo la strada di ieri sera per salire sul monte Lovcen, passando per Njegusi la cittadina famosa per il Prsut, un prosciutto crudo con una particolare affumicatura, e il formaggio tipici del luogo. Ci fermiamo davanti al banchetto, dove una donna molto dolce ci offre del prosciutto e del formaggio. quando le chiediamo di poter vedere dove tiene ad asciugare i prosciutti, ci conduce per una stradina, che sbuca in un grande magazzino: accende la luce e improvvisamente dalle travi in legno vediamo penzolare tantissimi prosciutti! L'odore di affumicatura ci pervade e solletica lo stomaco. Torniamo al banchetto con la nostra amica e decidiamo di acquistare la prelibatezza locale, che, ancora nn lo sappiamo, ci sfamerà di lì a poco! Si riparte. 


Con la moto ci godiamo una via meravigliosa, chiamata la strada dei 50 tornanti , è una strada mitica in Montenegro che parte da Kotor e si arrampica sul Monte Lovcen a 1.749 metri di altitudine e percorre gran parte del perimetro del Lovcen National Park, passando da Cetinje fino ad arrivare in cima alla seconda montagna più alta del parco la Jezerski Vrh 1657 metri e al Mausoleo di Njegos.
Per raggiungere la piccola ma incantevole cittadina medievale di Kotor (Cattaro), patrimonio dell'UNESCO, si inizia a percorre questa strada panoramica costruita dagli austriaci tra il 1879 e il 1884 e progettata dall’ingegnere Croato Josip Slade.
La strada si arrampica sul monte Lovcen con una serie di tornanti molto belli ma difficili da percorrere.
Si inizia a costeggiare il parco fino ad arrampicarsi sulla montagna e arrivare al magnifico Mausoleo di Njegos, sulla cima del Jezerski Vrh.
Dopo aver pagato circa 4€ e percorso 461 gradini, si arriva all’ingresso del mausoleo custodito da due gigantesche statue raffiguranti due donne che sorvegliano la tomba del più valoroso eroe montenegrino, Petar II Petrović-Njegoš, famoso sovrano montenegrino e poeta del 19° secolo.
Si dice che sia il più alto mausoleo del mondo e fu costruito proprio in quel luogo perché lo stesso Petar II scrisse nelle sue ultime volontà che voleva essere seppellito in cima al monte Jezerski Vrh.
Dal mausoleo si può ammirare una vista davvero spettacolare su gran parte del Montenegro e del mare Adriatico, infatti si possono ammirare Skadar Lake, il massiccio del Durmitor, gran parte della costa del Montenegro e si narra che nelle giornate più limpide si riesca a vedere la costa Italiana.
La strada dei 50 tornanti che parte da Kotor e arriva al mausoleo di Njegos è lunga circa 100 km,  è completamente asfaltata e a tratti abbastanza stretta. La percorriamo a ritroso rispetto a ieri sera, scendendo ammiriamo la baia di Kotor. È una visione incantevole e non riusciamo a deciderci se ci piace più il panorama in notturna o di giorno. Le montagne che si tuffano nel mare e creano mille insenature sono l’immagine più bella di questi luoghi che paiono magici. 






Raggiunta la città e con il sorriso stampato sul viso per le belle pieghe in moto, ci fermiamo a fare benzina e a riposare; acquistiamo un po' di frutta e puntiamo in direzione Budva.

C'è traffico, scopriremo per un piccolo incidente, la strada è a sole due corsie. Raggiungiamo la famosa Budva, che ci delude moltissimo. È una città prettamente dedita al turismo marittimo della costa adriatica italiana. Le spiagge sono piene di gente accalcata come cozze. Non trovo bellezza nemmeno nel vedere le strade pulite.
Iniziamo a rimpiangere il Cattaro. 
Intanto la voglia di mare e la stanchezza ci spingono a fermarci in spiaggia a Becici. Spiaggia che è un ...porcaio e per trovare letteralmente un angolino bisogna fare una caccia al tesoro. Stendiamo un solo telo, circa un'oretta di riposo e sole e scappiamo!
Una capatina a vedere Sveti Stefan, un isolotto legato al continente da una striscia di terra.
La visita è veloce perchè abbiamo una gran voglia di tornare a Kotor e così facciamo. 

Torniamo da Ogy dove ci fermammo ieri e facciamo una cena fast con i nostri, ormai, amati Cevapi.
Mentre siamo seduti il proprietario ci indica un ostello a circa 80 metri; andiamo a chiedere e prendiamo una camera per due con bagno per 20 €... davvero bruttarella, ma tutto sommato,comoda.
La serata finisce con una rilassante passeggiata sulla baia delle bocche gustando il mare, la montagna alle spalle con le mura illuminate della fortezza di Kotor e le stelle.

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