Orridi di Uriezzo... Un'idea viaggio. 1° puntata


Purtroppo l'arrivo del SarsCoVi2, più comunemente chiamato coronavirus, ci impedisce e ci impedirà, nel futuro prossimo, di viaggiare e di conseguenza di aggiornare il blog di @viaggiandonelglobo.
Cosa si è pensato allora?
Niente di eccezionale.
Giacchè nei periodi, fortunatamente pochi, di stallo se non impegniamo il nostro sistema locomotore per muoverci attiviamo la testolina per pensare a viaggi futuri.
E quindi si legge, si cerca, si ammira l'atlante... le carte geografiche... si contempla il nostro inseparabile amico, ormai da 35 anni, il mappamondo.

Vista la tragedia economica che si sta abbattendo sul nostro Belpaese, come chiamavano l'Italia sia Dante che Petrarca, il cuore e il dito si fermano sullo stivale disegnato in quell'angolo di mondo dove il clima è tra i più favorevoli; nel bacino di quel mare, il Mediterraneo, dove
questa striscia di terra, aggrappandosi all'Europa con le Alpi e le Dolomiti, distende il suo Appennino fino a tuffarsi dove ci sono fondali unici abitati dai più bei cetacei al Mondo.
Lo sguardo si posa dove la fa da padrone la storia e il clima mite. Dove troviamo alcune delle più belle spiagge al mondo, città ricche di cultura lasciata dai tanti popoli che ci hanno invasi e conquistati, montagne tra le più affascinanti.

Proprio su queste altitudini vorremmo andare quando questa pandemia sarà finita e potremo ritornare a bearci della nostra natura incontaminata.
L'attenzione cade in Piemonte, una delle Regioni del Nord del Paese, quelle Regioni tanto colpite, le prime che si son dovute confrontare con SarsCoVi2.
La Provincia è Verbanio-Cusio-Ossola, il Comune è ai più sconosciuto, Premia.
Al di là della catena montuosa, il Ticino.

È doveroso sottolineare che in questo articolo, per la prima volta, le foto non sono nostre ma prese dal Web. È un'idea di viaggio che nemmeno noi abbiamo ancora fatto.

Gli Orridi di Uriezzo


Proprio qui durante l'era glaciale c'era l'enorme ghiacciaio del Toce, il quale era spesso un kilometro, fuoriscivano solo le punte delle montagne che circondano oggi la Valle Antigorio.
Le cascate e i torrenti che scorrevano a valle di questo ghiacciaio erodendo la roccia di granito  hanno creato un complesso di gole... Chiamati gli Orridi di Udierzo.


Quando il ghiacciaio è scomparso e con il conseguente prosciugamento dei vari torrenti che alimentava si sono formate strette vallate, gole e cunicoli tortuosi... un vero e proprio canyon.
Qui si è creato un paesaggio naturale molto raro nelle Alpi, l'acqua con la sua forza ha scolpito la roccia creando una serie di grandi cavità subcircolari separate da stretti e tortuosi cunicoli le cui pareti sono ricoperte di nicchie e scanalature.
Le pareti lisce e levigate della roccia sono ricoperte di muschio e licheni, per via di condizioni ambientali difficili, che sono dovute alla poca luce e alla molta umidità.


Ci cono 3 Orridi visitabili:
- Orrido Sud, con una lunghezza pari a 200 metri e una profondità che va dai 20 ai 30 metri, considerato il più bello e spettacolare;
- Orrido Nord-Est, lungo circa 100 metri e profondo 10 metri, in alcuni punti tanto stretto;
 - Orrido Ovest, forse il meno caratteristico ma di sicuro il più adatto a persone esperte, corre al lato della mulattiera che dalla località di Udierzo porta alla statale.
In realtà esiste anche un quarto Orrido, detto della Vallaccia, di difficile accesso e che comunque finisce con un salto sul torrente Devero.


Questo è il nostro primo consiglio di viaggio, rigorosamente in Italia, che viene dalla quarantena forzata di questo periodo...
Un trekking in questo favoloso è unico canyon piemontese incastonato nella Valle Antigorio.



*Foto prese dal Web




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