Girando Oslo

Dopo tanta Islanda, stamattina ci svegliamo nella capitale norvegese.
Christiania come era chiamata originariamente Oslo, è posizionata a sud sull'Oslofjorden (fiordo) ed è contornata da colline piene di verde.
In verità camminando per pochi minuti  troviamo ogni volta del verde, un parco o un giardino. L'autunno è arrivato e il tappeto di foglie rosse e giallo è bellissimo. 

Dopo la colazione orso style, iniziamo il giro della Capitale più verde d'Europa, secondo il premio assegnatole nel 2019.
La città offre tantissime attrazioni, attività culturali, alternative per lo shopping, oltre ad una varietà di ristoranti, anche etnici, unica in Scandinavia. Siamo ben lontani dall'autenticità islandese, ma, del resto, questo è il prezzo da pagare se si vuol mangiare come noi, ieri sera, cibo di tutto il mondo, comodamente seduti nel centro di una capitale europea. 
Arriviamo qui dopo la notizia del secondo attentato più grande, per numero di vittime, della storia Norvegese. Un uomo con arco e frecce nei giorni scorsi ha ucciso e ferito gravemente alcune persone e sui quotidiani che incrociamo lungo le edicole è ancora questo l'argomento che occupa le prime pagine. 
Iniziamo il giro dalla Domkirke, la Cattedrale. Nella piazza antistante iniziano i nostri incontri "strani" dopo il giovane recepcionist dell'hotel, che ieri al nostro arrivo ci ha fatto faticare non poco al check in: non pareva proprio sveglio, in verità! 
Oggi è la volta di un curioso negoziante. 
Entrando in uno dei negozietti di souvenier, alla ricerca della toppa con la bandiera da porre sullo zainone che il maschio della coppia porta in spalle ad ogni viaggio, il proprietario, un artista andato a male con cappello a falde larghe e cappotto lungo, ci fa notare che siamo gli unici con la mascherina e, simpatico come un pezzetto di lardo di pancetta incastrato tra canino e molare,  chiede:"perché hai la mascherina? Sei forse tu islamica? Qui non c'è il virus, forse nel tuo Paese c'è, ma qui no... Di dove siete?" Buongiorno, lo zio!!! Manco ai tempi delle prodezze di Berlusca abbiamo fatto più fatica a dire From Italy. Ma è la spiegazione che fornisce a proposito dell'assenza (presunta eh, perché i casi ci sono e come!) del covid in Norvegia ad essere degna di nota: qui non si usa denaro liquido, ma solo carte di credito, pertanto il virus nn può circolare. Vabbè, lo zio, appost'! 
Verrebbe voglia di battere le mani a questo mancato premio nobel per la medicina. Ci limitiamo a rispondere Happy for you! (felici per te!). Paghiamo e usciamo. 

Sti norvegesi tanto a posto non sono, eh!  
Mandato al diavolo il Gerard Depardieu dei poveri, visitiamo la cattedrale.
Conosciuta anche come la Chiesa del Nostro Salvatore, la Domkirke è un tempio in stile barocco costruito durante la seconda metà del XVII secolo ed è uno degli edifici più conosciuti di Oslo. L'unico elemento sopravvisuto allo scorrere del tempo è l'altare in stile barocco, così come il pulpito e parte dell'organo principale, per il resto non è particolarmente appariscente né dentro né fuori. 

Appena fuori c'è da dare un'occhiata al chiostro dietro alla chiesa che ha un bel porticato. 

Poco distante dall'ingresso della cattedrale, un'aiuola in cui sono piantate rose di metallo: è il monumento alle vittime del primo attentato terroristico di cui dicevamo prima, avvenuto il 22 luglio 2011 nel quartiere Regjeringskvartalet prima e sull'isolotto di Utoya nel Tyrifjorden. 
Ogni rosa di metallo piantata qui è uno dei 77 morti per attaccare il partito laburista Norvegese. 
Vengono i brividi a ripensare a quello che leggevamo dieci anni fa. 

Ci incamminiamo tra il Parlamento, l'albergo che ospita i premi Nobel e il teatro, ed è proprio davanti al teatro che ci imbattiamo tra attori e operatori dello spettacolo in sciopero per la pensione. 

Attenzione! 
Lo sciopero è per chiedere la pensione uguale tra uomini e donne... e udite udite! 
Scioperano anche gli uomini e donne in pensione. 
Grande senso di comunità. 

Il vicino museo dedicato ad Alfred Nobel, inventore della dinamite e creatore del premio che porta il suo nome, è chiuso. Peccato! 
Sarebbe interessante vedere la vita di quest'uomo che, dopo aver guadagnato tanti soldi dalla sua sensazionale scoperta, se ne pentí per i tanti morti che causò e volle impegnare parte di quei soldi in un premio che venisse assegnato a delle eccellenze di tutto il mondo per i diversi ambiti: pace, letteratura, medicina, chimica, fisica, economia. 

E proprio nella sala dove il premio per la pace viene conferito che ci rechiamo. Si trova nel comune, edificio simbolo di Oslo, che sulla facciata ha il più grande orologio d'Europa. 
All'interno della casa comunale, incontriamo diverse coppie che sono lì per sposarsi. Con tanto di fotografo al seguito, che detta tempi e modi della giornata. Ogni mondo è paese! 
Ne approfitto per usare il bagno, esco ed esclamo:"adesso posso dire di aver pi...o dove lo ha fatto Obama". 

Una passeggiata lungo la zona nuova, che costeggia il mare, ci fa conoscere una città moderna, dinamica e giovanile. 
In tanti "sfrecciano" a bordo di monopattini verdi e neri, sono giovani uomini e donne che lavorano nella zona più nuova di Oslo, dove anche il nostro Renzo Piano ci ha messo lo zampino. 
Di fronte, la fortezza, altro simbolo della capitale, un tempo resdienza reale costruito per proteggere Oslo. Oggi sono sepolti diversi monarchi norvegesi. 
A questo punto raggiungiamo il palazzo reale in tempo per il cambio della guardia. Foto di rito. 

Sbocconcellando panini preparati oggi a colazione, ci avviamo a Holmenkollen, prendiamo la metro, che dopo un breve pezzo sottorraneo, esce in superficie, arrampicandosi nella zona residenziale di Oslo, dove sorgono abitazioni e villette molto molto belle. 
Tutte in legno, con ampie finestre e il classico abbaino sul tetto! 

La collina di Holmenkollen in realtà è famosa per gli sport invernali, sci di fondo, biathlon e trampolino per il salto con gli sci. Infatti l'attrazione maggiore è l'omonimo trampolino, il più antico esistente al mondo.
Holmenkollen è uno dei principali centri norvegesi per la pratica dello sci nordico. 
La più antica e rinomata competizione della disciplina è il trofeo Holmenkollen che si organizza dal 1892. Emozionante vedere sul lungo albo d'oro posto dentro al museo dello sci, i nomi delle uniche due italiane che si sono aggiudicate il trofeo nello sci di fondo, nel 1996 Manuela Di Centa e nel 1997 Stefania Belmondo. 

Il giro di tutto il complesso è d'obbligo con un prof di Educazione Fisica che si ferma a osservare sia i fondisti che i biathleti che si allenano a sparare. 
Complicato spiegare alla prof di lettere il biathlon. Ohimmè! 

Dall'alto di Holmenkollen ammiriamo Oslo distesa sul fiordo e con la metro ritorniamo a valle. Scendiamo alla fermata di fronte al Frognerparken, famoso parco ricco di statue che riprendono tutte le fasi della vita e dell'amore. 

Bello, grande, curato. Qualcuno corre e si allena, qualcuno gioca con il cane, intanto il tramonto inizia il suo show. 
Noi lo giriamo... Ci vaghiamo... Fino a che lo stomaco non brontola. 
Bella e lunga passeggiata a piedi per raggiungere Aker Brygge, che la sera tutto il quartiere illuminato ci ricorda in piccolo la Dubai Marine. 

Qui veniamo attirari dalle note di una canzone che ballammo la prima volta, suonata e cantata da un artista di strada, e noi senza nemmeno accorgercene ci ritroviamo a ballarla guardati da giovani ragazze che ci fanno anche un breve video. 
Diventeremo famosi!!! 

Oslo street food ci ospita anche questa sera... Che bontà... E che figata.
Dietro consiglio di un nostro carissimo amico esperto di asia, assaggiamo l'ottima cucina koreana.
Seul sarà la prossima meta?

Piccola sosta dal nostro amico curdo per comprare un cioccolatino e riposo.
Domani?
Dove andremo?

Commenti

  1. Grz per il bel giro turistiko ke mi hai fatto fare in Norway. Non dimenticare le 5 terre.🍷

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