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ESILIO E BIRRA

quando affidi i tuoi pensieri ad una birra ... poi due ... Poi tre ... e via di seguito butti giù una dietro l'altra ... quelli sono i momenti in cui ci vuole sempre un bicchiere accanto ... lo giri, lo muovi, lo osservi, ci giochi, con il suo contenuto... ti inebrii... ti stordisci...   forse però è il ricordo che ti assale a stordirti... sono i rimpianti per quello che non sei stato a roderti...è il rimorso per quel folle gesto a mangiarti dentro... a lasciarti un buco che riempi con fiumi di birra. Domattina ti sveglierai con un cerchio alla testa, una pancia gonfia ma, quel buco sempre li vuoto... perché quel buco può riempirtelo solo quel qualcuno che non vuole esserci più.  Se non ne esci allora bevi... lasciati andare...  l'alcool ti farà compagnia, ti stordirà, ti scalderà quelle lunghe notti invernali...

NOTTE

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La radio passa uno dei miei brani preferiti, Solsbury Hill di Peter Gabriel... le pagine di questo libro sono sfogliate di seguito, una dietro l'altra... è notte...la notte... compagna di tanti pensieri.  mi sento felice come non mai... spesso malinconico...   piacevole è anche la pioggia quando arriva fine e incessante...  nella mente tanti ricordi, alcuni rimpianti, molti rimorsi... e nel nuovo come nel vecchio ... Lei... Presente come sempre. 

- ANDARE -

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L'ennesimo treno che mi porta via... Le rotaie scorrono sotto i miei pensieri... è una continua guerra tra me e me... ormai così da sempre...  è un continuo subire decisioni perché quando sono io a dover decidere mi pongo tanti, forse troppi, interrogativi...  il pensiero rimane fermo, incastonato tra quella clavicola bianca e il neo della guancia... lì, dov'era il mio giaciglio preferito, dove mi inebriavo del profumo che emanava quella vellutata pelle...  Mentre mangio i miei preferiti tuc sullo schermo del portatile scorrono le immagini di "venuto al mondo", pellicola che avrebbe voluto vedere con me e che io avrei visto con lei volentieri. La Cruz mi ricorda tanto la mia morenita...  La vita ha più fantasia di un film.  Il treno col suo andare mi ricorda che la vita va avanti...lasciando tutto alle spalle, paesi, prati, montagne, fiumi e città...  io dietro mi lascio i miei errori, i miei tanti ritorni e lei...  mi consola un caldo caffè mentre dietro il vetro del

L' ESILIO

Che bello stare fuori oggi... passeggiare... Novembre offre questa bella giornata di sole... coda d'estate... non c'è spazio per la malinconia... ne per i brutti pensieri... tutto pare in armonia... nessun rimpianto, nessun rimorso.

Credo

http://www.youtube.com/v/gN_ZNVYKXig?autohide=1&version=3&autoplay=1&attribution_tag=UEeLW6937QEVj-pk0o18CQ&showinfo=1&feature=share&autohide=1 Credo che certe notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei...credo alle ferite che qualche amica disinfetterà...credo che ci voglia un Dio...ma credo che ci voglia anche un bar... credo nella domenica calcistica... credo nel poker ... credo nel pianto del deserto... credo che non ci sia un cammino che porti alla libertà, ma che la libertà sia il cammino... credo che vivere la propria vita consapevolmente sia l'esperienza più esaltante che un Uomo possa fare... credo che ogni bambino abbia diritto al cibo, alla pace, alla vita... credo che se hai un buco dentro l'unico che può riempirlo sei tu, a patto che non ci butti dentro spazzatura... credo che sia importante distinguere i sogni dalla realtà... credo che sia importante lottare per quello che si può cambiare davvero, ma che si debba accettare q

IL PIANTO DEL DESERTO

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  Un missionario non appena arrivato a Marrakech decise che ogni mattina avrebbe passeggiato nel deserto ai limiti della città. Durante la sua prima passeggiata, notò un uomo steso sulla sabbia, che accarezzava il suolo e con l'orecchio attaccato a terra.  "E' pazzo" si disse. Ma la scena si ripetè tutti i giorni e, passato un mese, intrigato da quello strano comportamento, il missionario decise di dirigersi verso lo strano individuo. Con molta difficoltà, perchè ancora non parlava bene l'arabo, s'inginocchiò accanto a lui e gli chiese:  "Che cosa stai facendo?"  " Faccio compagnia al deserto e lo consolo per la sua solitudine e le sue lacrime. " " Non sapevo che il deserto fosse capace di piangere " " Piange ogni giorno, perchè sogna di rendersi utile all'uomo trasformandosi in un immenso giardino dove si possano coltivare cereali, fiori ed allevare montoni. " " Ebbene dì al deserto che compi

UN ESILIO FORZATO

E poi il tempo accompagna...mi alzo il bavero... Mani in tasca... e cammino ... penso che questo posto sia alla stregua di un altro in questo momento... Sento la pioggia leggera, calma ma incessante ... il sorriso di una ragazzina ... il gallo che canta fuori orario... il mare d'inverno... mentre il mondo cambia mi accorgo che qualche mondo non cambierà mai... 

UN ESILIO FORZATO

La barista ci prova ... mentre sorseggi il tuo caffè, lì, in vetrina guardando la strada... una strada qualunque di un posto qualunque... che porta da qualche parte, ovunque... lei ti sorride... un fratello africano ti parla della difficoltà per comprare il latte al suo piccolo... osservi i passanti affaccendati... ti sfiora quella sensazione che noi chiamiamo da Concorso in Finanza o da concerto di Nino D'Angelo o da Grande Fratello :) ti scappa un sorriso...  la barista è ancora lì... ti guarda...ti offre un dolcino...  ma tu sei serenamente perso nell'uggioso Ottobre con gli occhi pieni e la mente ad un altro mare. 

UN ESILIO FORZATO

Tempo uggioso... le prime ore... la giornata inizia con l'alba guardando il mare... riprendi il cammino... stenti... la solitudine è la tua compagna... ancora a stento ... ma la valigia supplementare piena di pensieri e presagi non c'è più ... è un andare più leggero e più libero ... più vuoto se vuoi ... Tutto da riempire ... con calma... piano... procedendo a stento... ¡AMUNT! 

SULLA VIA DI FRANCESCO

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IN CAMMINO VERSO ASSISI  Giovedì 05/09/2013 Siamo a fine Pellegrinaggio... decidiamo di alzarci con calma e di camminare con altrettanta calma... ormai solo 16 km ci dividono dalla Basilica di San Francesco. Salutiamo la cara Anna Rita che ci ha preparato dei panini con il salame!  Ahi!!!  Colazione in un bar-pasticceria napoletano e ci incamminiamo.  Passano pochi kilometri e iniziamo a scollinare...l'ultima salita! Io parto a razzo, lascio dietro tutti... un po' perché  ho voglia di finire la salita presto e un po' perché il mio corpo me lo permette.  Salgo. Su in cima mi fermo, sono sudato come poche volte in vita mia. Fortunatamente era tutto il tratto alberato, così che il sole non si è fatto sentire molto come ieri. Dalla cima vedo...Assisi! Mi raggiungono gli altri mentre mi godo il panorama. Ci fermiamo su panche di legno e mangiamo la cioccolata di Alexandra, ne ha sempre un po' dietro.  Arriva anche Fabien, ci saluta ma non si ferma.  Riprendiamo la discesa, l

SULLA VIA DI FRANCESCO

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IN CAMMINO VERSO ASSISI Mercoledì 04/09/2013 Eccomi arrivato alla penultima tappa! Ciao Gubbio.  Stefano e Davide non mi aspettano, così fa anche Fabien e Alexandra che è l'ultima ad uscire. I due veneti vanno al bar a fare colazione ma non riescono ad avvisarmi.  Io la colazione la faccio con i giovani dell'oratorio già svegli per la lunga giornata che li attende oggi.  Sono gentilissimi. Esco e trovo Don Marco, lo saluto ringrazio e prendo la strada; sono le 7.00 del mattino e mi avvio da solo verso quella che posso considerare l'ultima tappa, infatti domani in tre ore dovrei raggiungere Assisi e senza troppi patemi. Ho un ottimo passo, complice probabilmente la strada in piano ma anche la solitudine. Che poi quella da battere è la solitudine interiore il più delle volte. Penso. Dopo due ore e quasi 10 km raggiungo Alexandra...pensava fossi  avanti con gli altri.  Camminiamo un po' insieme ma mi fa capire che ha voglia di andare da sola, prima dicendomi di non aspetta

SULLA VIA DI FRANCESCO

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IN CAMMINO VERSO ASSISI Martedì 03/09/2013 Il buongiorno è molto fresco, Fabien di Montpelier ci aspetta un po', poi decide di avviarsi. Colazione al bar, cornetto e cappuccino; lascio io le chiavi nella posta di Don Salvatore. Iniziamo a camminare insieme noi quattro, io e Alexandra con le cuffie nelle orecchie...una canzoncina ci sta alle 7.50! Si cammina bene oggi, la tappa non prevede sali e scendi impegnativi, l'unico inconveniente è il sole... picchia forte già  alle 8  del mattino. Fino al punto bivio siamo insieme tutti e quattro, anche se non parliamo per niente o quasi.  Raggiunto lo snodo che ci diceva ieri Don Salvatore, io Davide e Alexandra optiamo per la strada asfaltata che porta a Mocaiana, mentre Stefano preferisce il sentiero con i suoi dislivelli.  Non patiamo granché, a parte il gran caldo che è scoppiato oggi; Davide, forse, è quello che soffre di più col suo mignolo del piede veramente messo male.  Dopo due ore e mezzo quasi tre ore eccoci... Mocaiana! A

SULLA VIA DI FRANCESCO

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IN CAMMINO VERSO ASSISI Lunedì 02/09/2013 La sveglia è alle sette, ci diamo il buongiorno e usciamo dai nostri sacco a pelo;  la colazione la facciamo al primo bar disponibile, cornetto e cappuccino (io abbondo, mi devo far sempre riconoscere). Un signore ci chiede se facciamo il Cammino di Francesco, parliamo un po' e poi si propone di riempirci le bottigliette/borracce di acqua a casa sua. E così fà. Via fuori dalla città e quasi subito io è Stefano perdiamo di vista Davide e Alexandra. Si sale e si chiacchiera un bel po'.  Raccogliamo dei grappoli di uva che mangiamo passeggiando. È piacevole la compagnia di questo ragazzone veneto; Stefano è di Castelfranco Veneto, sposato, informatico, con un po di pancetta, porta il pizzetto ormai lunghino che con il cappellino e il "buzón" bastone, avuto in dono giorni fa da Vincenzo Paolo, sembra proprio Mosè.  Si cammina per almeno tre ore e mezzo su sentiero nella natura, prima di trovare delle abitazioni; bussiamo e prendia

SULLA VIA DI FRANCESCO

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IN CAMMINO VERSO ASSISI Domenica 01/09/2013 È domenica, Marco mi lascia per tornare a casa...il lavoro chiama! Ci salutiamo e io riprendo la via di Francesco insieme ai nuovi amici, Davide, Stefano e Alexandra. Facciamo poco assieme, loro hanno fatto la colazione con un frutto,  io ho fame e all'Hotel dove si svolta per l'Eremo di Montecasale faccio colazione con cappuccino, cornetto e succo d'arancia.  Salgo fino all'Eremo in solitudine per un'ora e mezza. C'è una pace, un gran silenzio, che aiuta a pensare e ... pensare tanto per giorni, si sa, porta a grandi decisioni. Il Cammino è come la vita, ci sono degli intoppi, come le vesciche, sbucano fuori all'improvviso, portano dolore ma, si deve andare avanti... allora che fai? Le curi, meglio che puoi in quel momento, tanto per riprendere ad andare. Ma certi intoppi fanno male, proprio come le vesciche, anche se curati quando riprendi la tua strada bruciano, son dolenti... ma più avanti vai e più la pelle si